Nel tentativo di raggiungere gli obiettivi di redditività potrebbe essere tagliato l'8% della forza lavoro
Maxi ondata di licenziamenti in arrivo nella banca d’affari americana Goldman Sachs. Secondo quanto riporta Semafor, l’istituto guidato dal ceo David Solomon licenzierà fino a 4mila persone nel tentativo di raggiungere gli obiettivi di redditività, e come parte del suo ritiro dalle attività di banca commerciale. Ai manager dell’azienda sarebbe stato chiesto di identificare i dipendenti che hanno ottenuto scarsi risultati, in vista di un taglio che potrebbe raggiungere l’8% della forza lavoro all’inizio del prossimo anno.
In un anno tipico, tra il 2% e il 5% dei dipendenti di Goldman viene licenziato o non riceve alcun bonus (“azzerato” nel linguaggio del settore), un chiaro segnale per iniziare a cercare un altro lavoro. Come altre aziende di Wall Street, Goldman ha saltato questi licenziamenti nel 2020, perché la pandemia li rendeva inopportuni, e nel 2021, perché i profitti del boom li rendevano superflui. Ora, però, spiega Semafor, l’amministratore delegato David Solomon non riesce a raggiungere l’obiettivo di redditività fissato a febbraio. Il boom delle transazioni e della raccolta di fondi è svanito e la grande scommessa di Goldman sul consumer banking non ha dato i suoi frutti. L’azienda ha perso miliardi di dollari nella costruzione di una banca commerciale orientata alla tecnologia, chiamata Marcus, che non è ancora redditizia. Da quando Solomon è subentrato nel 2018, la forza lavoro di Goldman è aumentata di un terzo, superando le 49.000 unità, soprattutto a causa di una serie di assunzioni nei settori dell’ingegneria e di Marcus. Anche le acquisizioni hanno aggiunto qualcosa: GreenSky, un prestatore specializzato, aveva circa 1.000 dipendenti quando Goldman l’ha acquistata all’inizio di quest’anno.
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