Il capo del dipartimento economia, Stefano Balassone: "2023 in espansione ma in forte rallentamento"

Banca d’Italia vede una frenata dell’economia italiana nel quarto trimestre del 2022. A dirlo è stato il capo del dipartimento economia di via Nazionale, Stefano Balassone, in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Alla frenata del Pil nell’attuale trimestre, ha spiegato Balassone, seguirà un 2023 “previsto in espansione ma in forte rallentamento rispetto agli ultimi due anni”. E ha aggiunto che “la piena attuazione del Pnrr potrà fornire un contributo determinante alla crescita economica“. 

Balassone ha comunque invitato alla prudenza spiegando che nel clima di incertezza attuale le previsioni “sono puramente indicative”. E ha precisato che la poca sicurezza sulle prospettive rende necessario puntare alla riduzione del debito pubblico: “Dato l’alto livello del debito pubblico, la richiamata incertezza sulle prospettive economiche e gli elevati livelli dei tassi di interesse, mantenere fermo questo obiettivo è una scelta necessaria“. 

Il dirigente di Palazzo Koch, interpellato sulla manovra di bilancio, ha espresso un’opinione diversa rispetto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito al tetto al contante: “I limiti all’uso del contante, pur non rappresentando un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione“. Banca d’Italia ha quantificato l’impatto totale della finanziaria sull’erario come pari a 39,5 miliardi di euro, ha inoltre spiegato Balassone.

 

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