L'anno si chiuderà con almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze che mancheranno all'appello rispetto al 2019

 Un 2021 disastroso per il turismo italiano. L’anno si chiuderà con almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze che mancheranno all’appello rispetto al 2019 e 13 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero. Un quadro a tinte fosche quello dipinto da Confcommercio sulla base di un’indagine realizzata in collaborazione con Swg e su dati Istat e Bankitalia. La possibile ripresa del turismo si sposta all’estate 2022, tra più di 6 mesi e a quasi 30 dall’inizio della crisi. “Il problema grosso del 2022 – sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – sarà il primo trimestre che sarà simile a dicembre ma senza le vacanze di Natale. La grossa paura è su gennaio, febbraio e marzo. Per la primavera-estate sulla carta ci sono buone previsioni anche perché si sta di più all’aperto”.

 E si guarda all’esecutivo perché vengano messe in campo nuove misure. “La crisi Covid – sottolinea il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – sta impattando sempre di più sull’intera filiera turistica con migliaia di imprese che rischiano realmente la chiusura soprattutto alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. Le risorse messe in campo finora dal governo non sono sufficienti, sono necessari e urgenti più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali. Non è pensabile un’economia italiana senza il traino fondamentale del turismo”. Tra le richieste, figura la proroga della cassa integrazione, in scadenza il prossimo 31 dicembre, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un’alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti e indennizzi certi e immediati per le discoteche (chiuse di nuovo recentemente con il decreto Festività).

 Nelle festività la situazione non è migliore. Solo per le vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dagli italiani appena pochi mesi fa, 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina, ma ci sono anche 7 milioni di viaggi che restano in sospeso. “Purtroppo la situazione, rispetto alle nostre previsioni di due settimane fa, è peggiorata ulteriormente – evidenzia Bocca di Federalberghi -. Le persone in questo momento sono spaventate e hanno paura di contagiarsi anche se il numero dei ricoveri è sotto controllo. C’è un grosso effetto psicologico sulle persone che tendono a muoversi dove hanno le case e ad andare meno in vacanza rispetto agli anni precedenti”.

 A  Natale, sottolinea Confcommercio, 6 intervistati su 10 sono stati fuori casa al massimo per 2 giorni senza uscire dalla propria regione, mentre solo il 5% è andato all’estero. Dati in linea per quanto riguarda la lunghezza della vacanza anche a Capodanno, quando però chi farà soggiorni di quattro giorni o più – 4 su 10 – andrà anche fuori regione. Resta comunque basso il dato sulla previsione dei viaggi all’estero: 8% tra Capodanno e Epifania, contro valori che normalmente, in questo periodo, andavano oltre il 20%.

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