In particolare si è concordato sul costruire dei meccanismi di monitoraggio continui

Riformare l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per colmare le discrepanze tra le regole e la realtà. E’ l’accordo raggiunto a Sorrento dal G20 sul Commercio internazionale. La ministeriale “ha sancito il rilancio del multilateralismo”, ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha presieduto la riunione. Il titolare della Farnesina ha sottolineato che tutti i Paesi seduti al tavolo delle trattative hanno concordato sulla necessità di riformare il Wto per aggiornare regole che, mentre l’economia globale è andata evolvendosi, sono rimaste immutate nel tempo. Lo scollamento tra regole e realtà ha prodotto negli anni una proliferazione di accordi regionali a scapito di quelli multilaterali che hanno portato a una frammentazione a livello globale. Il “corretto funzionamento” del Wto è “cruciale per garantire che il commercio si sviluppi in modo ordinato, sostenibile, e contribuisca alla crescita economica”, ha affermato Di Maio, sottolineando che la riunione ha dato un nuovo slancio politico alle discussioni che si terranno alla prossima ministeriale del Wto.

In particolare si è concordato sul costruire dei meccanismi di monitoraggio continui che garantiscano il rispetto degli obiettivi prefissati da parte di tutti i Paesi e l’impegno a risolvere l’impasse sull’organo di appello per la risoluzione delle controversie. Un risultato tutt’altro che scontato, ha rimarcato il ministro. “Tutti siamo d’accordo che il Wto ha bisogno di una riforma e che abbiamo bisogno di portare il disegno commerciale globale nel XXI secolo per essere in grado di affrontare le sfide economiche attuali”, ha detto il commissario europeo al Commercio Valdis Dombrovskis parlando a RaiNews24.

Tra i temi affrontati centrale anche quello dei sussidi governativi all’economia, che vede la Cina nel mirino dei rivali occidentali. Al G20 è stata sottolineata l’importanza della concorrenza leale. “Ridurre le attuali tensioni commerciali sarà fondamentale mentre le economie si stanno riprendendo”, ha detto Di Maio sottolineando che “una delle cause di queste tensioni è da ricercare nei sussidi governativi all’economia” che, quando “elargiti senza regole certe e trasparenti, possono avere effetti distorsivi sul mercato internazionale o impatti negativi sui cittadini e le imprese”. Accordo anche sul rilancio delle Pmi nel commercio internazionale, aiutandole ad affrontare la transizione digitale e verde. Nonostante sia stata ribadita l’importanza di un accesso equo ai vaccini, restano invece ancora divergenze sui diritti di proprietà intellettuale, con l’India che durante la ministeriale ha chiesto di rinunciare ai brevetti.

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