Secondo il docente dell'Università di Bocconi: "L'imprenditoria diventa sempre più digitale e il digitale cambierà il modo di fare impresa"

L’innovazione digitale è da tempo tema di grande attenzione per l’agenda politica e di dibattito per molti settori chiave dell’economia. Come affrontarla al meglio? Il professor Vincenzo Morabito risponde a questa domanda nel suo nuovo saggio ‘Digital Entrepreneurship, Management, Systems and Practice’ (pubblicato da Cambridge University Press), in uscita in questi giorni. “L’idea” alla base del libro, spiega Morabito a LaPresse, “è molto semplice: l’imprenditoria diventa sempre più digitale e il digitale cambierà il modo di fare impresa. È il momento giusto per spiegare quali siano i trend da percorrere e anche dare una chiave di lettura alle imprese che stanno nascendo”. Questo saggio “risponde a un’esigenza molto sentita sia dai giovani sia da chi vuole cambiare il proprio percorso di vita grazie al digitale, una sorta di guida e di indirizzo”.
 
Mentre i policy maker e i decisori d’impresa si pongono domande su come includere nelle proprie strategie i dispositivi mobili, le digital platform, il cloud, i big data, la cyber security, la Blockchain ecc., spesso le loro risposte si limitano a considerare l’impatto di ogni singola tecnologia solamente su alcuni aspetti della mutazione radicale in atto. Ciò che manca è invece spesso una più ampia consapevolezza della mega-transizione in corso.
 
Nell’era digitale, sottolinea Morabito, docente all’Università Bocconi, l’imprenditorialità è ora più richiesta che mai. Tuttavia, non è sufficiente tenere riunioni online, avere uffici senza carta o essere presenti sui social media per essere definiti imprenditori digitali. È invece necessario un approccio sistemico che abbracci la complessità di un’organizzazione, “pensare digitalmente” significa dunque integrare i processi abilitati dalla tecnologia a tutti i livelli.
 
Il processo di digitalizzazione è stato accelerato dalla pandemia, ma “era inevitabile che continuasse così. Certo, la pandemia ha dato un’accelerazione esponenziale. Oggi più di prima il digitale è un modo ineludibile di reinterpretare i modelli di business. Il digitale aiuta a ripensare i modelli di business: i modelli tradizionali di fare impresa esistono sempre, ma possono essere resi più attuali”.
 

Per farlo, spiega il professore a LaPresse, “ci sono due strade: o imprese nuove completamente digitali, mestieri che nascono grazie al digitale, o la reinterpretazione di modelli esistenti. Il nostro Paese non può restare fuori, e dovrebbe incentivare la nascita di imprese digitali globali: dobbiamo stimolare la nascita di imprese globali che portino l’Italia in giro per il mondo, anche in settori tradizionali che sono pilastri del nostro Paese, come la moda o il turismo. Solo così la crisi data dal Covid può anche essere occasione di rinascita”.

 

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