Roma, 25 set. (LaPresse) – Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Cassa depositi e prestiti, la lettera di Atlantia – che conferma la volontà da parte della società di andare avanti con il processo approvato dal loro Cda di vendita dell’88% o in alternativa scissione e vendita del residuo 30% – dimostra che sono stati disattesi completamente gli impegni assunti dai due amministratori delegati di Atlantia e Aspi il 14 luglio. Cdp in questi due mesi ha portato avanti un tavolo negoziale volto a perseguire un’operazione di mercato. La disponibilità di Cdp nei confronti della controparte a trovare soluzioni di ragionevole compromesso e di mercato è stata massima. Nel corso della trattativa Cdp ha accolto infatti gran parte delle richieste avanzate da Atlantia ed è rimasta ferma sulla necessità di ottenere garanzie di mercato, come avviene in ogni operazione di trasferimento azionario, sui rischi collegati a un evento certo, cioè il crollo del Ponte Morandi, che ha provocato danni enormi. (Segue)

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