Il presidente di Confindustria duro: "È paradossale, il governo dice che è pronto al dialogo ma poi non modifica niente"

"Il cambiamento può essere anche peggiore e dobbiamo evitare errori. Non si può governare un Paese prescindendo dalla sostenibilità economica, dicendo che non te ne frega dello spread e dei numeri. Anche perché quello spread lo pagano le imprese e le famiglie che poi non ti votano e lo dico nell'interesse della politica". Parole dure quelle del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che, alla presentazione del rapporto 2018 di Anitec-Assinform alla Luiss, torna a bacchettare l'esecutivo sulla manovra.

"È paradossale – continua – il governo dice che è pronto al dialogo ma poi non modifica niente. Non si capisce quale dialogo pretende di avere con l'Europa. Il secondo punto è poi un altro. Il governo ha lanciato una sfida alla Commissione, il governo dice posso sforare andando al di là delle regole perché compenseró questo sforamento con la maggiore crescita ma il punto debole della manovra è proprio la crescita che rende sostenibile la manovra e in cui il governo si gioca la sua credibilità. Prima il governo dimostra con l'analisi d'impatto che questa crescita c'è e meglio è. Certo ci sono dei dubbi. Questo governo intende aprire i cantieri a partire dalla Torino-Lione, dal Tap, al Terzo Valico, alla pedemontana. Ritiene di attivare i provvedimenti dell'industria 4.0 per accelerare investimenti privati nel paese e quindi accelerare la crescita, aprire un grande piano di inclusione dei giovani?". 

Poi dice la sua sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del M5S:  "Noi non contestiamo il reddito di cittadinanza perché è evidente che nel Paese ci sono dei divari, ma vogliamo chiarire un aspetto. Il reddito di cittadinanza dice che puoi rinunciare a tre proposte, ci chiediamo per un giovane del sud che è già un miracolo se ha una proposta come si fa ad ipotizzare un processo di questo tipo. La domanda allora è: il reddito di cittadinanza è assistenza e sussistenza e rinuncia della sfida del Paese nel Mezzogiorno o dovrebbe essere un ponte verso il lavoro? La risposta per me è chiara: lavoro, lavoro, lavoro".

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