Il dato del terzo trimestre 2017 superiore agli auspici dei tecnici. Il premier: "Merito di famiglie, lavoratori e imprese"

Va persino meglio del previsto il Pil italiano. Nel terzo trimestre 2017, il Prodotto interno lordo ha fatto segnare una crescita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell'1,8% nei confronti del terzo trimestre del 2016. Si tratta della stima preliminare dell'Istat, che precisa che il terzo trimestre di quest'anno ha avuto tre giornate lavorative in più del periodo precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto all'anno scorso. Gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,4% su base trimestrale e dell'1,7% su base annua.

"Soddisfazione del governo per la crescita tendenziale del nostro Paese dell'1.8 per cento – è il commento del premier Paolo Gentiloni che è intervenuto all'inaugurazione dei cantieri Open Fibra a Campli (Teramo) – L'economia accelera e accelera per merito delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori.. Dobbiamo essere tutti orgogliosi e non dobbiamo disperdere e dilapidare questi risultati". Poi un commento più legato alla politica: "Il governo Renzi e quello che ho l'onore di presiedere hanno incoraggiato questa spinta. Se la crescita tendenziale parla di 1.8, quando le previsione erano dello 0.8, significa che siamo campioni mondiali di salto in alto". Gli fa eco, con un tweet, Lorenzo Guerini, capo della segreteria del Pd: "#Istat: PIL +1,8%. Crescita positiva da 13 trimestri. Miglior risultato da 6 anni. Vien da dire che le riforme danno i loro frutti #avanti".

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, lancia un tweet da Londra per ricordare che in Italia "il Pil pro capite cresce più che altrove". Affermazione accompagnata da una infografica che compara la situazione nazionale con quelle di Regno Unito, Francia e Germania. La soddisfazione, nelle dichiarazioni di mattinata diffuse sai ministri, rappresenta la costante, seppur con diverse sfumature.

Se il titolare degli Esteri, Angelino Alfano, pone sempre via Twitter l'accento sul fatto che sia il dato sia il migliore in sei anni, rimarcando che la crescita "non l'ha portata la cicogna, ma scelte chiare su tasse e mercato lavoro", Carlo Calenda e Maurizio Martina preferiscono sottolineare che c'è ancora molto da fare. "L'Italia sta camminando ma bisogna fare attenzione a non perdere l'abbrivio", commenta il ministro dello Sviluppo economico, mentre per quello delle Politiche agricole "la strada delle riforme è giusta, gli sforzi prodotti pagano e ora dobbiamo insistere ancora".

A invitare l'esecutivo a insistere è anche Federconsumatori, che in una nota parla di "dato positivo, che però ora deve trovare conferma e sostegno in una seria azione del governo improntata alla crescita". Non ha invece motivo di festeggiare, sempre guardando al panorama delle associazioni, Coldiretti: l'agricoltura è infatti l'unico settore ad aver registrato un calo del valore aggiunto rispetto ai tre mesi precedenti, a causa degli effetti devastanti sulle campagne del clima impazzito. "Gli effetti – si legge in una nota – si sono fatti sentire su tutte le principali produzioni del Paese, dal crollo del 23% della produzione di mele all'addio ad una bottiglia di vino su quattro anche se la qualità è risultata buona".

Confcommercio, dal canto suo, offre rassicurazioni che – quantomeno da questo punto di vista – la mancata qualificazione ai prossimi mondiali non dovrebbe avere strascichi pesanti. Se infatti l'esclusione da Russia 2018 "costituisce una perdita economica finanziaria che si estenderà su più anni", precisa un comunicato, questo "non implica necessariamente una riduzione apprezzabile del Pil".

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