Tra le misure principali il bonus di 80 euro e il sostegno di inclusione attiva
Il bonus di 80 euro, l'aumento della quattordicesima per i pensionati e il sostegno di inclusione attiva (Sia), cioè le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016, hanno aumentato l'equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016, con l'indice di Gini che è passato da 30,4 a 20,1 e ridotto il rischio di povertà dal 19,2% al 18,4%. Lo stima l'Istat.
Considerando sempre il 2016, l'intervento pubblico realizzato attraverso l'imposizione fiscale e contributiva e i trasferimenti monetari ha determinato una riduzione della diseguaglianza di 15,1 punti percentuali dell'indice di Gini: da un valore di 45,2 punti misurato sul reddito primario a uno di 30,1 in termini di reddito disponibile. Le pensioni e gli altri trasferimenti pubblici hanno avuto un impatto redistributivo di 10,8 punti, maggiore rispetto a quello determinato dal prelievo di contributi sociali e imposte (4,3 punti). Nello specifico, segnala ancora l'Istat, l'intervento pubblico migliora la posizione del 56,6% degli individui con redditi familiari di mercato nulli o molto bassi, appartenenti al quinto più povero della popolazione. Al crescere del reddito di mercato diminuisce l'importanza dei trasferimenti e aumenta quella del prelievo, determinando peggioramenti che non riguardano soltanto individui in famiglie con redditi di mercato elevati, ma anche il 49,6% di chi ha redditi medio-bassi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata