L'uomo di Fca si è messo in tasca in dodici mesi 54,5 milioni di euro

Anno d'oro, il 2015, per i manager italiani. In tempo di dichiarazione dei redditi quelli dei dirigenti quotati a Piazza Affari, secondo quanto riporta Repubblica, sono da capogiro.Quattro super-Paperoni si sono messi in tasca un assegno superiore ai 10 milioni, in dieci hanno sfondato il muro dei cinque, oltre 50 fortunati – tra cui sei dirigenti di aziende pubbliche – in busta paga hanno ricevuto più di due milioni l'anno. Re incontrastato di questa classifica, secondo quanto riporta il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, è Sergio Marchionne che si è messo in tasca in dodici mesi 54,5 milioni, qualcosa come 150mila euro al giorno. La cifra è nata dalla decisione vincente dell'ad di Fca di legare gran parte dei compensi, l'86% del totale nel 2015, a bonus proporzionali ai risultati di bilancio.
 

 Il secondo gradino del podio nella graduatoria dei compensi 2015 a Piazza Affari spetta a Adil Mehboob Khan, passato come una meteora al vertice di Luxottica e uscito di scena con un assegno-record di 13,5 milioni, buonuscita di 6,8 milioni compresa. Alle sue spalle ci sono i vertici di Italcementi: 11,5 milioni per l'ad Giovanni Battista Ferrari, 10,4 (stipendio Italmobiliare compreso) per l'ex azionista di riferimento Carlo Pesenti.

In quinta posizione Pietro Salini – azionista di controllo dell'omonima azienda di costruzioni – che ha guadagnato 8,8 milioni di cui 6,7 di bonus. Molto distante in classifica Pier Silvio Berlusconi, che nel 2015 si è dovuto accontentare di una busta paga di 1,4 milioni e di un mini premio di 36mila euro da Mediaset, surclassato da Fedele Confalonieri e Giuliano Adreani che veleggiano ben oltre i 3 milioni.
 

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