Ok di Roma a superministro delle Finanze per l'eurozona

 Il meccanismo di stabilità europeo (Esm) che diventa "un Fondo monetario europeo", l'idea di bond comuni per finanziare una politica "condivisa" su rifugiati e richiedenti asilo e il via libera a un 'superministro' delle Finanze dell'eurozona. L'Italia porta a Bruxelles i suoi "obiettivi politici ambiziosi" per l'Ue e la zona euro. L'ambasciatore è il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il cui ministero ha redatto il 'position paper' con cui governo chiede sostanzialmente passi avanti nell'integrazione ai suo partner europei. Ad anticipare l'esistenza del documento era stato lo stesso premier Matteo Renzi, ieri all'assemblea del Pd. Secondo Roma l'Unione bancaria "è ancora incompleta" ed è necessario un vero e proprio Fondo per tutelare i disoccupati con un meccanismo comune di "assicurazione" a livello europeo.

Alcuni punti non piaceranno alla Germania. In primo luogo Roma mette nero su bianco che non sono solo i deficit ad avere "un impatto negativo sul funzionamento complessivo della zona euro", ma anche i surplus come quello tedesco. "Più simmetria è necessaria", si legge nel documento postato sul sito di Palazzo Chigi, e le "eccedenze" delle partite correnti dovrebbero servire a stimolare gli investimenti. Inoltre l'Italia chiede che si acceleri sul fondo di garanzia sui depositi per completare l'Unione bancaria, meccanismo che fa mugugnare Berlino che teme che i tedeschi paghino per tutti. Per il governo Renzi, invece, permetterebbe alla zona euro di godere di "una maggiore efficienza" e di "stabilità finanziaria" e, soprattutto, aumenterebbe la fiducia "che è l'ingrediente chiave per il successo dei sistemi bancari" in Europa. Su questo l'Italia può contare sulla sponda del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha più volte esortato a procedere all'istituzione del fondo. L'azione dell'Eurotower, spiega il documento, è "insufficiente" a sostenere da sola la riprea e serve "accelerare sulle riforme strutturali" e sostenere la domanda interna.

Padoan ribadisce inoltre la sua idea di "un Fondo per stabilizzare il mercato del lavoro" che preveda anche un sussidio di carattere europeo contro la "disoccupazione ciclica". E come altro elemento di integrazione, l'Italia rilancia sulla necessità di una politica unica sui migranti, "una sfida senza precedenti" che potrebbe richiedere diverse fonti di risorse e "giustificherebbe il ricorso a un meccanismo di finanziamento mutualizzato che potrebbe comportare l'emissione di bond comuni". Per il governo italiano l'accordo di libera circoazione di Shengen va "preservato e rafforzato" perché "è una delle principali conquiste dell'integrazione europea".

Secondo Roma, inotre, il Trattato Ue non può essere un alibi per non agire. "La distinzione tra misure che richiedono modifiche al Trattato e quelle che non ne richiedono non dovrebbe essere un ostacolo per obiettivi politici ambiziosi. Molto può essere fatto con il trattato corrente, ponendo quindi le basi per i cambiamenti quando saranno necessari", si legge nel documento.

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