La nuova società sbarca a Wall Street dove per l'occasione sono esposti all'esterno sei modelli dei marchi del gruppo

New York (New York, Usa) – Partenza in positivo per Fca a Wall Street, che segna un balzo del 6,3% a 9,25 dollari. La nuova società sbarca a Wall Street dove per l'occasione sono esposti all'esterno sei modelli dei marchi del gruppo, tra cui un Dodge, Jeep e Chrysler. All'esterno della Borsa di New York anche una vettura Ferrari, che ha festeggiato proprio ieri i 60 anni negli Usa con una grande festa a Beverly Hills. La buona apertura per Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street, il cui prezzo era stato fissato a 9 euro in apertura, arriva nel 'Columbus Day' determini sul listino Usa volumi di scambi più contenuti. Per l'analista di Morning Star, Richard Hilgert, "le azioni di Fiat Chrysler non sono per i deboli di cuore" perché il gruppo affronta problemi macroeconomici in Europa e Sud America, i suoi due più grandi mercati al di fuori degli Stati Uniti. Inoltre, secondo l'analista l'attenzione degli analisti sarà su come l'azienda passa agli standard contabili americani. Il debutto di Fca a Wall Street arriva in un momento molto delicato. La scorsa settimana i titoli sia di Ford sia di GM hanno toccato i loro minimi da 52 settimane alla Borsa di New York.

MARCHIONNE: QUOTAZIONE E' NUOVO INIZIO. La quotazione di Fca "come tante pietre miliari, non rappresenta solo la fine di qualcosa, ma è soprattutto un nuovo inizio". Lo afferma in una nota l'a.d. Fca, Sergio Marchionne, sottolineando che la giornata di oggi segna l'inizio del nostro viaggio come Fca come unico costruttore". L'a.d. ricorda che "Fca ha stabilito un percorso di crescita aggressivo, sulla base degli obiettivi annunciati durante l'Investor day del 6 maggio. La strada che abbiamo scelto né quella più facile né quella che richiede lo sforzo minore". Marchionne spiega ancora che "abbiamo abbracciato lo spirito di avventura, siamo animati dalla forza di chi persegue una sfida, siamo guidati dai valori di chi riconosce l'importanza delle differenze culturali".

LA STAMPA: SBARCO A WALL STREET E' LA SVOLTA. La fusione di Fiat e Chrysler e la quotazione di Fca a Wall Street rappresentano la "svolta radicale" per "la quintaessenza di un produttore italiano di piccole auto" che si integra "dentro un gruppo manifatturiero focalizzato sugli Usa e su 4×4 e pick-up". Così il Financial Times in un articolo di ieri sul debutto al New York Stock Exchange del settimo produttore di auto globale, nato dall'unione del Lingotto e Auburn Hills. La fusione è stata "formalmente" completata, ricorda il Ft, nel weekend, ma la quotazione Usa è "l'inizio di una nuova sfida" nell'ambito del piano "ambizioso" da 48 miliardi di euro di investimenti. Al quotidiano della City si unisce, com'è naturale, il coro delle testate statunitensi, finanziarie e non solo. Bloomberg sottolinea come entrando a Wall Street il gruppo incrementi "la visibilità" e lo fa ascoltando Joe Phillippi, presidente di AutoTrends Consulting. "Il trading a Milano – afferma – limita drasticamente gli interessi. Ora potranno entrare nuovi investitori retail e probabilmente un certo tipo di investitori istituzionali". Phillippi spiega che molti ricorda lo "straordinario" andamento del titolo di Chrysler "nei tardi '80 e nei primi '90" e questa può essere la carta per inseguire i livelli di capitalizzazione delle altre due sorelle di Detroit, GM e Ford, che sono a circa 50 miliardi di dollari, a fronte degli oltre 10 miliardi di Fca. E' questa la chiave che dà anche Automotive News, che vede la quotazione di Fca come "la sfida alle 'Detroit Two'".

Nei giorni scorsi il Wall Street Journal, riportando un analista, ha evidenziato come la fusione e la quotazione diano "più leva per vendite di attività no core o in funzione di nuove alleanze". Eventuali alleanze, ricorda tuttavia Bloomberg, dovranno confrontarsi con un debito industriale di 12,3 miliardi di dollari, che, citando ancora un analista di Morningstar, rischia di essere una "pillola velenosa" nei futuri accordi. Il Detroit News ha parlato di "nuovo capitolo" per Chrysler, "ora parte della casa automobilistica italiana Fiat". La testata locale, che focalizza l'analisi su Auburn Hills, ricorda che con il debutto a Wall Street, nel giorno delle celebrazioni del 'Columbus Day', sarà la prima volta che Chrysler viene inclusa nelle contrattazioni di Borsa dal 2007, quando era di proprietà del tedesco Daimler AG. La società di Detroit, come azienda a sé stante, non era quotata dal 1998. Il quotidiano Usa Today, annunciando nei giorni scorsi il via libera alla quotazione di Fca, ha sottolineato i rapporti di forza. "Adesso – ha scritto – Chrysler sostiene Fiat. Il mercato automobilistico statunitense ha rimbalzato, mentre il mercato europeo continua a lottare".

 

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