Milano, 22 dic. (LaPresse) – L’Italia e la Svizzera hanno sottoscritto oggi un accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, insieme a un protocollo che modifica le relative disposizioni della Convenzione contro le doppie imposizioni. Il testo relativo ai lavoratori frontalieri concretizza uno dei principali impegni assunti dai due Stati nella roadmap firmata nel febbraio 2015. Il nuovo accordo, che sostituirà quello del 1974, non è stato ancora firmato da parte di entrambi i governi né approvato dai rispettivi parlamenti. L’accordo è stato sottoscritto dai negoziatori di entrambi gli Stati a Berna e a Roma. Il testo sarà reso pubblico al momento della firma.

L’accordo comprende i seguenti principali elementi: è fondato sul principio di reciprocità; fornisce una definizione di aree di frontiera che, per quanto riguarda la Svizzera, individua i Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese e, nel caso dell’Italia, le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano; comprende i lavoratori frontalieri che vivono nei comuni i cui territori ricadono, per intero o parzialmente, in una fascia di 20 chilometri dal confine e che, in via di principio, ritornano quotidianamente nel proprio Stato di residenza; per quanto riguarda l’imposizione, lo Stato in cui viene svolta l’attività lavorativa imporrà sul reddito da lavoro dipendente fino al 70% dell’imposta risultante dall’applicazione delle imposte ordinarie sui redditi delle persone fisiche. Lo Stato di residenza applicherà le proprie imposte sui redditi delle persone fisiche ed eliminerà la doppia imposizione; l’accordo sarà sottoposto a riesame ogni cinque anni. Con riferimento a Campione d’Italia, l’Italia e la Svizzera hanno convenuto di istituire un comitato congiunto per negoziare una soluzione complessiva sulle questioni fiscali e non fiscali.

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