Milano, 13 ott. (LaPresse) – Stando a quanto riporta ‘il Messaggero‘, 200mila donne dovranno rassegnarsi a lavorare quasi due anni in più. Sarà questa una delle prime conseguenze del rinvio sulle pensioni annunciato da Matteo Renzi, della discussione sull’introduzione nel sistema pensionistico italiano di un principio di flessibilità. È la conseguenza dell’adeguamento automatico alla speranza di vita dei requisiti anagrafici per la pensione. Alcuni aggiustamenti per risolvere i problemi più urgenti saranno comunque inseriti nella legge di bilancio, il primo riguarderà gli esodati: il Governo finanzierà la settima salvaguardia per questa categoria di lavoratori. I fondi, fino a 500 milioni di euro, dovrebbero essere recuperati, come aveva annunciato direttamente il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dai fondi risparmiati nelle precedenti operazioni sugli esodati. Prevista anche un’estensione della cosiddetta opzione donna a tutto il 2015. Questo permetterebbe alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti quest’anno, di poter lasciare il lavoro con 57 anni di età e 35 di contributi, ossia le regole in vigore prima della riforma Fornero, ma significa dover rinunciare ad una cifra che oscilla tra il 25% e il 30% dell’assegno.

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