Milano, 17 set. (LaPresse) – La ripresa economica è “perdurante, ancorché lievemente più debole”, mentre l’incremento dell’inflazione è “più contenuto rispetto alle precedenti aspettative”. E’ quanto si legge nel bollettino della Bce in merito al quadro economico dell’eurozona. Il cambiamento delle prospettive, spiega nel bolletitno la Bce, dipende “prevalentemente da andamenti esterni.
L’economia mondiale, benché in graduale espansione, continua a seguire un profilo disomogeneo”, con “deterioramento delle prospettive nelle economie emergenti in presenza di una maggiore incertezza”. Sono emersi inoltre “ulteriori rischi al ribasso per le prospettive di crescita e di inflazione, di conseguenza al recente aumento della volatilità nei mercati finanziari”. Durante l’estate si sono verificati, spiega l’Eurotower, “due episodi significativi di accresciuta tensione. Il primo, legato agli sviluppi in Grecia” e “il secondo, manifestatosi nella seconda metà di agosto, legato agli sviluppi in Cina, cje ha avuto ripercussioni considerevoli sui mercati azionari e valutari nonché sui rischi percepiti”.
DOMANDA INTERNA. “La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sostenuta dalle misure di politica monetaria della Bce e dal loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, nonché dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali”. E’ quanto si legge nel bollettino della Bce, pubblicato oggi, relativamente all’andamento del mercato interno dell’eurozona. Al contempo, c’è il rischio che “i necessari aggiustamenti di bilancio in diversi settori e la lenta attuazione delle riforme strutturali possano frenare il recupero dell’attività economica”.
INFLAZIONE SALIRA’ A FINE ANNO. “Gli indicatori recenti confermano un graduale rafforzamento dell’inflazione di fondo” ma “in certa misura più lento di quanto previsto finora”. E’ quanto si legge nel bollettino della Bce in merito all’andamento dell’inflazione nell’eurozona. L’inflazione sui dodici mesi “resterà molto bassa nel breve termine, di riflesso principalmente ai recenti andamenti dei prezzi dell’energia” spiega ancora il bollettino. Ci si attende però che l’inflazione complessiva “aumenti sul finire dell’anno, anche per gli effetti base connessi con il calo delle quotazioni petrolifere al termine del 2014. L’inflazione salirebbe ancora nel corso del 2016 e del 2017, sostenuta dall’atteso recupero dell’economia, dalla trasmissione di precedenti cali del tasso di cambio dell’euro e dall’ipotesi di corsi petroliferi lievemente più elevati nei prossimi anni, come suggeriscono i prezzi dei future sul greggio”.
Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro elaborate in settembre dagli esperti della BCE anticipano un tasso annuo di inflazione dello 0,1 per cento nel 2015, dell’1,1 nel 2016 e dell’1,7 nel 2017. Rispetto a giugno, si legge nel bolletitno, “le prospettive per l’inflazione armonizzata sono state corrette al ribasso, soprattutto a causa delle quotazioni petrolifere più contenute”. Considerati gli ultimi andamenti dei prezzi del petrolio e la recente evoluzione dei cambi, esistono rischi al ribasso per le proiezioni sull’inflazione di settembre.
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