Rimini, 24 ago. (LaPresse) – “Quando approcciai il dossier Alitalia, e quando il Governo si fece avanti, dissi di no. Vedevo su Alitalia un business che aveva attraversato fasi difficili. Poi abbiamo accettato di fare una due diligence, e abbiamo visto delle interferenze politiche che possono essere degli ostacoli. Ma noi siamo stati chiari, il passato doveva essere passato, e l’atteggiamento era condiviso con il Governo, e anche i sindacati si sono dimostrati disponibili. A quel punto abbiamo presentato un piano che già dopo tre anni portasse dei ritorni e alla redditività”.

Così James Hogan, presidente di Etihad e vicepresidente di Alitalia, intervenendo al Meeting di Rimini, ha ricostruito l’inizio dell’investimento nella nostra compagnia di bandiera. “Dodici mesi dopo, posso dire che è stato un ottimo investimento, abbiamo imboccato la strada giusta, è stato un ottimo inizio” ha proseguito Hogan. “Il personale di Alitalia è stato straordinario, perchè hanno abbracciato e capito la necessità di un cambiamento radicale, hanno capito la nostra volontà di essere i migliori”, ha spiegato ancora Hogan, sottolineando che “Alitalia fa parte del cuore pulsante del Paese, è uno dei marchi più forti nel mondo, c’è stato un grande sostegno trasversale: gli azionisti hanno fatto dei sacrifici, e i sindacati hanno capito”. “Il nostro è un investimento a lungo termine” ha garantito concludendo.

“ADR DIMOSTRI DI ESSERE ALL’ALTEZZA DELLA SFIDA DI FIUMICINO”. Dopo l’incendio a Fiumicino, si deve “ricostruire la fiducia, verso i passeggeri italiani e internazionali. Inoltre è importante poi che la società proprietaria degli aeroporti di Roma che deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide di questo scalo, deve dimostrare la capacità di investire, è significativo che ci sia un futuro certo, perché questo aeroporto è centrale nella nostra strategia”. ha sottolineato James Hogan. “Confermiamo l’impegno a trovare una soluzione che soddisfi entrambi le parti” ha aggiunto Hogan, “c’è una volontà di investire” ha proseguito il manager australiano, spiegando che “non si tratta solo di risarcimento, o compensazioni, bensì sapere di poter contare su uno scalo in grado di cogliere le opportunità di internazionalizzazione”. In tal senso Hogan ha anche auspicato una maggiore integrazione con lo scalo di Malpensa, “per garantire la piena competitività, ed operatività dello scalo, Fiumicino e Malpensa sono molto importanti” ha proseguito, “sono due hub strategici”. In conclusione Hogan ha poi auspicato che via anche “una strategia economica precisa sul turismo in Italia, serve una piattaforma integrata”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata