Roma, 4 ago. (LaPresse) – “Solo il 30% delle aziende ha un fatturato superiore a 15mila euro. Secondo dati Istat il 5,5% del totale, con un fatturato di almeno 100mila euro, realizza più della metà del valore aggiunto (56,2%) ed assorbe il 24,8% dell’occupazione (oltre il 60% della manodopera dipendente) consolidandosi come la ‘minoranza trainante‘, definizione oggi più che mai attuale”. Commenta così Confagricoltura i dati, diffusi oggi da Istat, sui risultati economici delle aziende agricole nel 2013.
“In questi anni – rileva Confagricoltura – sta proseguendo progressivamente il processo di concentrazione produttiva, con la diminuzione del 6,3% delle aziende rispetto ad un anno prima; si ridisegna il volto dell’agricoltura nazionale anche se resta troppo frammentato”.
Confagricoltura evidenzia anche l’orientamento dell’agricoltura italiana verso forme giuridiche più strutturate, significative anche perché raggruppano una notevole porzione di produzione. Le società che operano in agricoltura sono poco più del 3% delle aziende totali, ma da sole rappresentano il 29% di fatturato ed un quarto circa del valore aggiunto prodotto e dei lavoratori dipendenti.
“L’agricoltura ha bisogno di efficienza, aggregazione ed innovazione. La forte pressione competitiva, il calo dei consumi interni, hanno indotto ad un rafforzamento delle unità produttive e ad una spinta verso l’internazionalizzazione – spiega Confagricoltura -. Le imprese più efficienti, moderne ed innovative operano in modo multifunzionale e puntano sull’export”.
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