Milano, 7 giu. (LaPresse) – Il miglioramento dei livelli occupazionali, di cui si attende un consolidamento nei prossimi mesi per l’esplicarsi delle riforme del mercato del lavoro e per l’irrobustirsi della ripresa, rappresenta lo strumento più concreto ed efficace attraverso il quale migliorare il reddito delle famiglie e sostenere una ripresa più vigorosa dei consumi. E’ quanto riporta Confcommercio nel suo indicatore sui consumi reso noto a margine dell’annuale assemblea.

“I dati resi noti oggi dalla Confcommercio sono drammatici, se bisogna attendere fino al 2030 per tornare alla spesa delle famiglie pre-crisi, è evidente che quanto messo in campo finora in tema di riforme non serve o, quantomeno, non basta”. Così in una nota il segretario dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, dopo la statistiche sui consumi rese note da Confcommercio. “L’unico provvedimento, infatti, che è andato nella direzione giusta di ridare capacità di spesa agli italiani è il bonus di 80 euro. Troppo poco, però, considerato che non riguarda incapienti, pensionati e inattivi e che 960 euro all’anno, per quanto utili, sono comunque insufficienti per chi non arriva a fine mese – ha spiegato Dona – Ecco perché è necessaria al più presto una riforma fiscale che abbia come faro il rispetto del criterio della capacità contributiva sancito dall’art. 53 della Costituzione”.

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