Milano, 15 mag. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso una seduta caratterizzata dalle scadenze tecniche e in vista del maxi stacco cedola che lunedì il listino milanese. Uno stacco che peserà sull’indice delle blue chip italiane per 390 punti alle attuali quotazioni, pari a circa l’1,65%. Il listino milanese aveva iniziato in modo promettente la giornata all’indomani delle rassicuranti parole del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Intervenendo al Fmi, Draghi ha ribadito la volontà di realizzare completamente il programma di acquisti (Quantitative easing) nei modi e nei tempi preannunciati e comunque finché sarà necessario. Nella settimana sono rimaste sempre sullo sfondo le incertezze sulla Grecia dopo il nulla di fatto dell’Eurogruppo di cinque giorni fa. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,32% a 23.473 punti.

Sotto pressione i titoli legati al petrolio: Eni ha ceduto l’1,73% a 16,95 euro, Saipem ha lasciato sul parterre il 2,83% a 12,36 euro mentre Tenaris è arretrata del 2,37% a 13,57 euro. Brillante invece A2A (+3,26% a 1,076 euro) che ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un utile netto pari a 117 milioni di euro, in crescita del 46,3% rispetto agli 80 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. In miglioramento anche i margini: l’Ebitda è aumentato del 10,5% a 337 milioni e il risultato operativo è passato da 182 milioni a 228 milioni (+25,3%). Tonica anche Autogrill (+3,42% a 8,595 euro) in vista di un nuovo spin-off con Edizione Holding che sta valutando un’operazione che potrebbe tradursi con lo scorporo delle attività statunitensi. Tra le ipotesi, lo spin-off dell’americana Hms Host, che diventerebbe autonoma e pronta a essere quotata.

Sotto i riflettori Terna (+1,16% a 4,328 euro) in scia alla notizia riportata da Il Corriere della Sera secondo cui il progetto della banda ultralarga del governo Renzi potrebbe coinvolgere, oltre all’Enel, anche la società che controlla la rete elettrica nazionale. A detta del quotidiano l’amministratore delegato di Terna, Matteo Del Fante, avrebbe incontrato lo staff di Palazzo Chigi che si occupa del piano lo scorso 4 maggio. Terna ha fatto sapere di non essere coinvolta nel progetto per la banda ultralarga. Positiva Telecom Italia, che ha guadagnato lo 0,18% a 1,092 euro, dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato il titolo del gruppo tlc nella loro lista ‘conviction buy’. Contrastati i titoli del comparto bancario. Gli acquisti hanno premiato Banco Popolare (+0,59% a 15,17 euro), Intesa SanPaolo (+1,03% a 3,324 euro) e Mediobanca (+0,32% a 9,25 euro). Sono invece finite in territorio negativo Montepaschi (-3,61% a 0,546 euro), Ubi Banca (-0,60% a 7,425 euro) e Unicredit (-0,39% a 6,325 euro).

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