Milano, 13 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Finale di ottava in calo per Piazza Affari che si è comunque mantenuta a ridosso dei massimi a 4 anni toccati alla vigilia. Il Ftse Mib ha chiuso in flessione dello 0,42% a quota 22.713 punti. In una giornata scarna di appuntamenti economici gli investitori si sono mostrati attendisti in vista dell’importante meeting della Fed di settimana prossima. A pesare sul listino milanese è stato il tonfo di Eni, titolo di maggior peso del Ftse Mib, a seguito della presentazione del nuovo piano strategico. Protagonista in negativo di giornata il titolo Eni sceso del 4,59% a quota 15,53 euro dopo essere stato anche sospeso al ribasso.

Il nuovo business plan al 2018 presentano a Londra dall’a.d. di Eni, Claudio De Scalzi, non ha impattato con le attese del mercato. In particolare pesa la decisa sforbiciata al dividendo che per l’esercizio 2015 sarà di 0,80 euro rispetto agli 1,12 euro per azione di quello relativo al 2014. Seduta incolore anche per Saipem (-5,78%) e Tenaris (-3,06%). A pesare sul settore oil è stata la discesa odierna delle quotazioni del petrolio con il Wti tornato in area 45 dollari al barile, sui minimi a 6 settimane. Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia l’attuale fase di stabilizzazione dei prezzi è solo temporanea e l’aumento delle scorte negli Usa rischia di innescare una nuova discesa dei prezzi. Peggior performer di giornata è stata però Tod’s (-6,27% a 91,29 euro) che ha mal digerito i conti 2014 chiusi con un utile netto ammontato a 97,1 milioni di euro in calo dai 133,7 dell’anno prima e sotto le attese degli analisti interpellati da Bloomberg che si aspettavano un risultato a 105 milioni di euro. I ricavi del gruppo sono scesi dello 0,2% a 965,5 milioni rispetto al 2013.Reazione positiva ai risultati 2014 invece per Salvatore Ferragamo (+0,49%). La maison fiorentina ha riportato un utile netto di pertinenza del gruppo in crescita del 4% a 157 milioni di euro rispetto a 150 milioni registrati nel 2013. Battute le attese di consensus ferme a 151 milioni di euro.

Chiusura d’ottava brillante anche per Fca che ha consolidato sopra quota 15 euro con un balzo del 4,63%. Ieri l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, era tornato a parlare di possibili accordi tra i grandi big dell’auto ritenendo “tecnicamente possibile” anche un deal con General Motors o Ford. Secondo gli analisti di Equita sia GM sia la tedesca Volkswagen (risolvendo questioni di antitrust in Brasile) sono delle opzioni ragionevoli, così come quella di un partner asiatico.

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