Melfi (Potenza), 2 mar. (LaPresse) – Lavorando a 20 turni un addetto alla linea alla Fca di Melfi guadagnerà in un anno circa 1.400 euro aggiuntivi, rispetto a un regime di 15 turni. Lo afferma la Uilm, le cui Rsa dello stabilmento hanno firmato oggi l’intesa che aumenta i turni nel sito dove si producono Jeep Renegade e 500X. La Fca di Melfi, scrivono in una nota Gianluca Ficco, coordinatore nazionale automotive Uilm, e Marco Lomio, segretario Uilm Basilicata, “passa da 15 a 20 turni di produzione, con un totale di mille assunzioni a carattere strutturale, comprese le 700 già effettuate, prima con contratto in somministrazione e poi a tempo indeterminato”. I punti qualificanti dell’intesa, per la Uilm, sono la fine del “massiccio ricorso al lavoro straordinario e contestuale ricorso a nuova occupazione”, il “riconoscimento dell’elemento premiale, aggiuntivo rispetto alle consuete maggiorazioni” e la “conferma della linea per la produzione della Punto”. Il sindacato sottolinea inoltre che l’attuazione dell’accordo è “sperimentale” e ci sarà una “verifica” a maggio con il management di Fca. Alla domanda dei modelli, spiegano Ficco e Lomio, “si darà una risposta non più con lo straordinario, come è avvenuto sinora, consentendo di raggiungere 40 ore medie settimanali”. Secondo i sindacalisti “la responsabilità del nostro sindacato e il sacrificio degli operai di Melfi hanno prodotto un risultato occupazionale che è straordinario in questi tempi e che non ha nulla a che fare con il Job act”. Gli esponenti della Uilm sostengono inoltre che “il dato diffuso ieri dal chief opeating officer Fca Alfredo Altavilla dell’arrivo di 38 mila domande di candidature per Melfi è sicuramente la smentita più autorevole di tesi sostenute da quanti hanno pregiudizialmente remato contro ogni ipotesi di accordo e la conferma delle aspettative crescenti di chi non ha un lavoro e guarda con interesse ai programmi Fca per lo stabilimento lucano”. Infine, per Ficco e Lomio, “va fatta chiarezza, attraverso una corretta informazione, rispetto alla nuova organizzazione del lavoro. Il turno domenicale, certamente disagevole per i lavoratori, prevede per ciascun dipendente in media un turno a settimana ogni due mesi, mentre la conferma di produzione della Punto consentirà ai lavoratori di continuare a lavorare sulla linea Punto, conservando l’attuale turnazione, oppure, se lo vorranno, di cambiare linea per beneficiare degli incentivi previsti”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata