Torino, 27 feb. (LaPresse) – E’ stata l’offerta della cinese Ideal team venture limited di Hong Kong a vincere provvisoriamente la gara per acquisire il marchio De Tomaso, la casa automobilistica delle vetture di lusso. Con 510mila euro, ma senza un piano industriale che consenta di riassorbire le centinaia di operai in cassa integrazione, la società cinese con sede legale nelle Isole Vergini ha vinto la gara iniziata poco dopo le undici al tribunale fallimentare di Torino davanti al giudice Giovanna Dominici e al curatore fallimentare Enrico Stasi. La seconda offerta è stata invece presentata dalla L3 Holdings, finanziaria svizzera “in cordata” con la Genii capital, sempre svizzera, che si è fermata a 500mila euro, ma presentando un piano industriale più convincente, che prevede l’assorbimento di 360 operai entro il 2021. Ora il giudice fallimentare ha dieci giorni di tempo per verificare la congruità dell’offerta della finanziaria cinese e accettare eventuali proposte di rilancio sia dalla L3 che da eventuali altri compratori.
Oggi a rappresentare la Ideal team in aula a Torino c’era l’avvocato Giampaolo Salsi del foro di Milano. Per la L3 era presente l’amministratore unico Alberto Fontana, accompagnato da Patrick Louis, responsabile automotive della Genii capital, finanziaria svizzera che sta insieme alla L3. “La nostra offerta – ha spiegato Louis a margine dell’udienza – prevede un piano industriale a pieno ritmo: l’assunzione subito di 60 dipendenti e poi di 360 operai entro il 2021. Lo stabilimento e il piano industriale sarà nel Torinese. Non penso che possa essere così sfruttabile la fabbrica di Gurgliasco perchè temo che i costi di ristrutturazione e manutenzione siano poco vantaggiosi. Stiamo parlando con FinPiemonte, che sta spingendo per Grugliasco, ma io quella fabbrica non l’ho vista”.
“Prevediamo – ha ancora annunciato Louis – di arrivare a produrre nel 2020 circa 4500 auto sportive di alta gamma, dopo un primo periodo partirà la costruzione anche di un secondo modello, meno costoso. Si tratterà sempre di vetture a due posti con motore centrale posteriore. Non so se Pantera potrà essere usato come nome”. La Genii è proprietaria anche di Lotus e Polaroid.
In aula erano presenti anche rappresentanti dei lavoratori, tra cui i sindacalisti della Fiom. “Siamo preoccupati – ha detto un operaio in cassa integrazione presente – perchè i cinesi hanno fatto un’offerta alta ma non hanno presentato un piano industriale, quindi ci lasceranno tutti a casa. Gli altri hanno offerto diecimila euro in meno, ma almeno assumono. Speriamo che il giudice ne tenga conto”.
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