Milano, 20 giu. (LaPresse) – “In tutta franchezza volevamo dirLe che ci hanno lasciato perplessi, nonché stupiti, alcune affermazioni che reputiamo dettate da un’analisi non completa della situazione”. Così un gruppo di lavoratori della Maserati ha risposto alla lettera aperta ai lavoratori inviata da Sergio Marchionne. La decisione è stata presa insieme alle Rsa di stabilimento della Fiom-Cgil di Grugliasco. La decisione è stata presa anche per spiegare i vari passaggi che hanno portato alla decisione di effettuare lo sciopero di lunedì, le corrette motivazioni della sua indizione e evitare dunque il rischio che quell’agitazione venisse strumentalizzata, spiega una nota della Fiom torinese. I lavoratori denunciano un carico eccessivo di lavoro in alcune postazioni della linea di montaggio, il mancato aumento degli stipendi e la distribuzione delle ferie. “Il punto è trovare le giuste soluzioni confrontandosi a pari dignità ai tavoli delle trattative. A nostro avviso il confronto deve essere svolto con tutti indistintamente” scrivono i lavoratori. “Noi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo alla Maserati, della nostra italianità fatta di creatività, risultati eccellenti e di etica del lavoro, ma l’etica del lavoro prevede che ci sia etica anche nei rapporti reciproci. Forse tutti dovremmo riflettere sulla gravità delle conseguenze che certe azioni comportano” si conclude la lettera. In merito Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, ha commentato: “Quello che è assolutamente strumentale, oltre che ingiustificato, è la decisione dell’azienda di sospendere il trasferimento dei 500 lavoratori da Mirafiori, comunicato nei giorni precedenti. Anche perché in questa sorta di ‘rappresaglia’ verso i lavoratori c’è qualcosa che non torna: non è credibile che l’azienda non produca delle vetture nel momento in cui il mercato glielo richiede solo per polemiche nei confronti del sindacato”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata