Roma, 11 giu. (LaPresse) – Le esportazioni crescono nel primo trimestre su base annua, segnando un incremento dell’1,5%, con dinamiche divergenti a seconda dell’area territoriale: l’Italia meridionale registra una crescita significativa (+5,6%) cui seguono l’incremento delle vendite all’estero della ripartizione nord-orientale (+4,5%) e nord-occidentale (+1,7%); risultano invece in marcata contrazione le vendite all’estero delle regioni dell’Italia insulare (-16,5%) e in debole calo quelle dell’Italia centrale (-0,9%). Lo rileva l’Istat. In gennaio-marzo, su base trimestrale, , le vendite di beni sui mercati esteri risultano stazionarie per l’Italia nord-occidentale, in aumento per le regioni nord-orientali (+0,9%) e centrali (+1,9%), mentre l’area meridionale e insulare registra una rilevante diminuzione (-3,5%).

Tornando al dato annuo, tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell’export nazionale nel primo trimestre 2014 si segnalano Emilia-Romagna (+5,9%), Piemonte (+6,9%), Veneto (+2,7%), Puglia (+18,1%) e Marche (+10,5%). Tra quelle che contribuiscono a frenare l’espansione dell’export nazionale si segnalano Sicilia (-15,6%), Toscana(-4,6%) e Sardegna (-18,1%). L’aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, precisa l’Istat, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Puglia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche spiega circa il 60% dell’incremento tendenziale dell’export nazionale nel primo trimestre 2014.

Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana, Piemonte e Veneto e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna contribuisce a frenare l’export nazionale per 1,5 punti percentuali. Nel primo trimestre 2014, le province che contribuiscono in misura più significativa a sostenere le vendite sui mercati esteri sono Torino, Taranto, Bergamo, Massa Carrara e Brescia. Milano, Arezzo, Cagliari, Siracusa e La Spezia contribuiscono alla contrazione dell’export.

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