Roma, 2 apr. (LaPresse) – Il 33,9% delle pensioni è di importo mensile inferiore a 500 euro (incidendo per l’11,2% sulla spesa pensionistica complessiva) e una quota analoga (33,3%) raggruppa le prestazioni con importo tra i 500 e 1.000 euro. È quanto emerge dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotta dall’Istat e dall’Inps, riferita al 2012. Al crescere degli importi diminuisce la quota dei trattamenti erogati: si passa dal 22,4% dei trattamenti di importo compreso tra 1.000 e 2.000 euro mensili, al 2,9% di quelli che superano i 3.000 euro mensili (che rappresentano il 13,4% della spesa complessiva).

AUMENTA SPESA. Nel 2012 il sistema pensionistico italiano ha erogato 23,6 milioni di prestazioni, per un ammontare complessivo pari a 270.720 milioni di euro; il valore corrisponde al 17,28% del prodotto interno lordo (Pil) e a un importo medio per prestazione pari a 11.482 euro. Rispetto al 2011, la spesa complessiva per pensioni è aumentata dell’1,8% e la quota sul Pil è cresciuta di 0,45 punti percentuali.

PENSIONATI D’ORO LO 0,1%. In Italia nel 2012 c’erano 11.683 persone considerabili ‘pensionati d’oro’, ovvero che percepivano un reddito da pensione di 10 mila euro o più. L’Istat precisa che si trattava di appena dello 0,1% del totale dei pensionati, pari 16,6 milioni.

IN 200MILA CON OLTRE 5.000 EURO. Nel 2012 in Italia quasi 200 mila persone percepivano un reddito da pensione di 5 mila euro al mese o più. Lo rileva l’Istat. Nel dettaglio, si trattava di 199.231 pensionati, pari all’1,2% del totale (16,6 milioni). Rispetto all’importo complessivo degli assegni erogati, questi valevano il 5,6% (15,1 miliardi di euro).

CON FORNERO -75MILA PENSIONATI. I pensionati nel 2012, anno in cui è entrata in vigore la riforma Fornero, erano 16,6 milioni, “circa 75 mila in meno rispetto al 2011”, scrive l’Istat.

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