Milano, 20 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo una seduta frenata dalle parole di ieri sera di Janet Yellen, che ha aperto alla possibilità di mettere fine alla politica monetaria ultraespansiva della Fed con un rialzo dei tassi primi del previsto. La Fed, come da attese, ha inoltre ridotto di altri 10 miliardi di dollari il suo piano mensile di acquisto titoli che ora si attesta a 55 miliardi. Sempre attuali le preoccupazioni di una frenata della crescita cinese. Goldman Sachs ha abbassato le stime sul Pil di Pechino relative al 2014 (+7,3% da +7,6%) e al 2015 (+7,6% da +7,8%). La spinta al listino milanese è arrivata dall’andamento di Wall Street che ha sfruttato una serie di dati macro migliori delle attese, in particolare l’indicatore principale di febbraio salito dello 0,5% contro previsioni ferme a 0,3%. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,56% a 21.094 punti.
Nel comparto bancario da segnalare le vendite che hanno colpito la Popolare di Milano (-1,83% a 0,67 euro) dopo l’annuncio giunto ieri a mercati chiusi da parte di Standard & Poor’s. L’agenzia di rating statunitense ha posto la valutazione sull’istituto di Piazza Meda (BB- per il lungo termine, B per il breve) in ‘creditwatch’ con implicazioni negative. La decisione, hanno spiegato gli esperti, è riconducibile alle “incertezze che circondano la riforma della governance e l’aumento di capitale”. In negativo anche il Monte paschi che ha perso l’1,16% a 0,238 euro. Gli acquisti hanno invece premiato Banco Popolare (+0,17% a 17,40 euro), Popolare dell’Emilia Romagna (+2,38% a 8,595 euro), Intesa SanPaolo (+1,23% a 2,29 euro), Mediobanca (+2,69% a 7,995 euro) e Unicredit (+1,54% a 6,58 euro). Ben comprata Finmeccanica (+2,83% a 7,25 euro) all’indomani dei conti del 2013 che hanno evidenziato un utile netto di 74 milioni di euro contro la maxi perdita di 792 milioni registrata nel precedente esercizio. L’Ad Alessandro Pansa ha dichiarato che quello che il gruppo ha fatto negli ultimi nove mesi ha portato significativi benefici nei settori Difesa, Aeronautica ed Elicotteri. Il problema è sempre legato ad AnsaldoBreda. Pansa ha fato notare che sotto la sua gestione il titolo in Borsa ha registrato un balzo del 66,5%. Tra i peggiori di seduta, invece, le performance di A2A e Mediaset: la multiutility lombarda ha perso il 2,19% a 0,979 euro, mentre il gruppo di Cologno Monzese ha lasciato sul parterre l’1,48% a 3,99 euro.
Debole Telecom Italia (-0,84% a 0,823 euro) all’indomani dell’apertura ufficiale della sfida Giuseppe Recchi-Vito Gamberale per la presidenza del colosso tlc. L’esito si saprà il prossimo 16 aprile, quando verrà convocata l’assemblea chiamata al rinnovo del Consiglio. L’attuale presidente di Eni è il candidato della lista Telco, in cui figurano tra gli altri anche l’a.d. di Telecom Marco Patuano e l’Ad di Terna Flavio Cattaneo. Di contro la lista Findim, che propone come presidente il nome di Gamberale. Per gli analisti di Credit Suisse la notizia di una prossima uscita di Generali da Telco, oltre alla vendite delle azioni detenute in Telecom Italia, aggiunge un nuovo grado di incertezza al processo di vendita in Brasile.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata