Milano, 13 mar. (LaPresse) – La Bce mette in guardia il governo Renzi. In un paragrafo dedicato all’Italia, il bollettino dell’Eurotower, parlando delle nostre finanze pubbliche e citando una raccomandazione della Commissione europea del novembre 2013, che indicava la necessità di ulteriori misure di risanamento per assicurare l’osservanza del Patto di stabilità e crescita, evidenzia come “finora, tuttavia, non sono stati compiuti progressi tangibili” per quanto riguarda tale raccomandazione. L’Italia deve insomma tenere sotto stretto controllo il deficit cercando di rimanere il livello del disavanzo pubblico il più vicino possibile al 2,6% indicato da Bruxelles. “In prospettiva – prosegue le Bce – è importante effettuare i necessari interventi affinché siano soddisfatti i requisiti previsti dal meccanismo preventivo del Patto di stabilità e crescita, soprattutto per quanto riguarda la riconduzione del rapporto debito/Pil su un percorso discendente, come segnalato anche di recente dalla Commissione europea nel contesto dell’esame approfondito sull’Italia”.
“RIPRESA MODERATA”. Secondo la Bce, stando alle informazioni più recenti, “la moderata ripresa economica dell’area dell’euro procede in linea con la precedente valutazione del Consiglio direttivo”. Allo stesso tempo le ultime proiezioni macroeconomiche degli esperti della Bce, che ora coprono il periodo fino alla fine del 2016, confermano le precedenti attese “di un prolungato periodo di bassa inflazione, seguito poi da un graduale andamento al rialzo del tasso di inflazione verso livelli più prossimi al 2 per cento”. Conformemente con questo quadro, la dinamica della moneta e del credito permane moderata.
“TASSI BASSI A LUNGO”. Il Consiglio direttivo della Bce, riporta il bollettino mensile dell’Eurotower, ribadisce con fermezza le proprie indicazioni prospettiche e continua “ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento restino su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo”. Tale aspettativa “si fonda su prospettive di inflazione complessivamente contenute anche nel medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell’economia, del grado elevato di capacità inutilizzata e della modesta creazione di moneta e credito” aggiunge il bollettino.
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