Milano, 28 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo in scia all’andamento positivo di Wall Street nonostante il Pil del quarto trimestre è stato rivisto al ribasso a +2,4% contro il +3,2% della rilevazione precedente e il +2,5% atteso dagli analisti. In Italia il tasso di disoccupazione è salito al 12,9%, il livello più alto dal 1977. “Cifra allucinante, la più alta da 35 anni. Ecco perché il primo provvedimento sarà il JobsAct”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Twitter commentando i dati dell’Istat usciti questa mattina. In Europa l’inflazione a febbraio è rimasta stabile allo 0,8% e la prossima settimana l’attesa è tutta per la riunione della Bce, con il consensus Bloomberg che prevede la conferma dei tassi d’interesse al minimo storico allo 0,25%. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,60% a 20.442 punti.
Toniche Finmeccanica (+2,15% a 7,125 euro) e Ansaldo Sts (+2,48% a 8,25 euro) dopo che China Cnr e Insigma hanno confermato l’interesse per rilevare sia Ansaldo Breda sia Sts. I gruppi cinese hanno fatto sapere di puntare al rilancio del polo trasporti di Finmeccanica mantenendo i livelli occupazionali. Eni (+0,58% a 17,48 euro) positiva dopo aver firmato con Statoil un accordo quadro sulla revisione del contratto di fornitura di gas a lungo termine. Le revisioni riguardano anche i prezzi e i volumi di gas. “L’accordo con Statoil fa parte della strategia di Eni volta a rinegoziare tutti i contratti di fornitura di gas in corso con l’obiettivo di raggiungere un portafoglio competitivo entro il primo gennaio 2016”, ha fatto sapere Eni. Bene anche la controllata Saipem che ha guadagnato il 2,65% a 17,04 euro.
Tra le banche buona prova del Banco Popolare (+4,80% a 1,595 euro) che, in attesa dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro, ha annunciato il nuovo piano industriale e una perdita netta di 606 milioni di euro nell’esercizio 2013, complici elevate rettifiche su crediti, svalutazioni su attività finanziarie e altri oneri di natura fiscale/legale. Le proiezioni economiche del piano prevedono un utile netto pari a 609 milioni nel 2016 ed a 787 milioni nel 2018. Tra le banche gli acquisti hanno prevalso anche su Popolare dell’Emilia Romagna (+1,99% a 8,445 euro), Popolare di Milano (+4,55% a 0,575 euro) e Intesa Sanpaolo (+1,35% a 2,246 euro). In negativo sono invece finite Unicredit (-0,77% a 5,765 euro) e Mediobanca (-0,34% a 7,225 euro). Debole Luxottica (-0,02% a 40,19 euro) all’indomani dei conti del 2013 chiuso con un fatturato record a 7,3 miliardi di euro, in progresso del 3,2% rispetto al 2012. L’utile netto è invece salito dell’1,9% a 544,7 milioni, mentre il profitto adjusted è aumentato del 10,3% a 617,3 milioni. Telecom Italia (+1,23% a 0,823 euro) ha reagito dopo lo scivolone di ieri causato dall’avvertimento di Fitch circa il concreto di togliere il rating investment grade al gruppo tlc. L’agenzia Usa ha sottolineato che l’attuale giudizio BBB- è a rischio a causa della persistente debolezza del mercato domestico e ulteriori cali dell’Ebitda porterebbero Fitch a tagliare il rating di lungo termine.
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