Roma, 28 gen. (LaPresse) – Erano oltre trent’anni che i salari non crescevano a un ritmo lento come nello scorso anno. Lo rileva l’Istat, precisando che nella media del 2013 la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,4% rispetto all’anno precedente, il livello minimo dal 1982, anno che segna l’inizio delle serie storiche. Tuttavia i salari hanno battuto l’inflazione, con l’aumento medio dei prezzi che nell’anno appena concluso è stato pari all’1,2%, il minimo registrato dal 2009. Nel mese di dicembre, precisa l’istituto statistico, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,3% nei confronti di dicembre 2012. Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,5%); metalmeccanica (2,3%). Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
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