Torino, 13 gen. (LaPresse) – Sede sociale Fiat-Chrysler decisa a gennaio. Entro fine anno probabile quotazione del nuovo gruppo. Fino al 2017 vertici immutati. Sono questi i tre messaggi forti che John Elkann e Sergio Marchionne, seduti uno di fianco all’altro, hanno lanciato dal salone dell’auto di Detroit, il più importante del Nord America, che apre oggi i battenti. Parlando con i media italiani, Marchionne ha spiegato come già nel cda del 29 gennaio che si terrà a Torino “di mattina presto” saranno decise “un numero di opzioni” tra cui “la forma organizzativa, e la sede legale. Sempre a fine mese si deciderà come finanziare la nuova società, avendo Marchionne già escluso un aumento di capitale: “Il convertendo è tra le opzioni, ma non l’abbiamo sposata come idea”. Comunque avvenga la fusione, John Elkann sembra solo oggi tirare un sospiro di sollievo per il futuro dell’azienda della sua famiglia: “Arrivai a Torino nel 1994, per studiare ingegneria. Da allora la vita della Fiat è sempre stata molto precaria, la Fiat ha sempre avuto delle dimensioni che ne hanno determinato una vita difficile. Quanto è stato fatto in queste ultime settimane, apre al futuro che sognavano, ne sono grato a Marchionne e a tutti coloro che lavorano in Fiat. Verrà creato il 7° costruttore al mondo di auto, questa nuova realtà ha un futuro, ed è il futuro che Fiat sognava e ne sono personalmente molto felice”.

La sede di Fiat-Chrysler sarà scelta non in ragione “del regime fiscale ma dall’accesso ai mercati e dalla loro fluidità” ha spiegato Marchionne, in merito al trasferimento del cuore dell’azienda dall’Italia. Le ipotesi che circolano sono molte, ad esempio Olanda o Inghilterra che hanno regimi fiscali e accesso ai capitali migliori di quelli italiani. “Chiedo solo che i nostri impegni industriali non vengano ostacolati, non metteteci il bastone tra le ruote” ha ribadito Marchionne, ricordando di non aver mai avuto aiuti dalla Stato nei 10 anni in cui è stato a Torino, facendo così capire di non sentirsi in debito sulla nuova sede legale. Anche Elkann l’ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto negli ultimi 10 anni, perché l’abbiamo fatto senza chiedere nulla”. Sempre a proposito di fiscalità, su possibili incentivi per far ripartire il mercato auto, Marchionne non ha dubbi: ” Un intervento statale in questo settore è fuori posto, il Governo dovrebbe creare come fanno tutti gli altri Paese, benessere ai cittadini”. Aggiungendo: “Noi non abbiamo chiesto nulla, e non faccio richieste, perché altrimenti sarebbe una richiesta della Fiat” e sul superbollo montiano è ancora più scettico: “Se una tassazione riduce il gettito non è una grande idea, il superbollo ha avuto un risultato mediocre”. Anche per questi motivi il mercato rimarrà molto debole: “Il 2014 non sarà il vero anno della ripresa del mercato auto europeo, non sarà un anno eccezionale, mi aspetto un piccolo progresso. Una crescita duratura si avrà più avanti”.

Tornando alla nuova Fiat-Chrysler, molti dettagli si conosceranno a fine aprile quando sarà presentato il piano industriale 2014-2017. Un piano, come ha spiegato Elkann che “sarà sotto la piena gestione del dottor Marchionne fino alla fine”. E poi? “Il mio successore dovrebbe essere interno” ha spiegato Marchionne, e tracciandone un profilo, Marchionne ha chiesto che il manager conosca più lingue, “e se ne conosce una, che sia l’inglese”. Scherzi a parte, la nuova società potrebbe arrivare in Borsa entro fine 2014: “In Borsa è tecnicamente impossibile entro il primo semestre 2014, è invece tecnicamente possibile entro fine anno” ha spiegato il manager abruzzese, escludendo quotazioni di parti o controllate dell’azienda. Marchionne già vede Fiat-Chrysler come un’unica entità: “Le linee di determinazione tra Usa e Italia sono identiche, come il sistema di produzione. Spostiamo i nostri dappertutto”. Sul fronte alleanze, la storica apertura a parlare con tutti “come dico da 10 anni”. Ma forse anche le alleanze interne non sono così male, ed ecco spuntare un’ipotesi affascinante: “Vogliamo sfruttare tutto il know-how Ferrari per i nuovi motori dell’Alfa Romeo, sarebbe da imbecilli non farlo”. Ma sul futuro del Biscione per il resto è mistero fitto: “Investimenti e modelli li presenteremo nel piano 2014-2017”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata