Torino, 10 gen. (LaPresse) – “A Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e piccole Jeep. A Pomigliano le Panda. A Cassino il rilancio dell’Alfa. Mi impegno: saranno riattivati in pieno tutti gli impianti italiani”. Lo ha annunciato l’ad Fiat Sergio Marchionne in una intervista a La Repubblica. “La società – ha spiegato nella prima uscita pubblica dall’acqusizione di Crysler – avrà un nome nuovo. Ci quoteremo dove c’è un accesso più facile ai capitali. La sede verrà decisa anche in base alla scelta di Borsa, ma avrà un valore solo simbolico”. “Usciremo dal ‘mass market’, pochi clienti e tanti concorrenti, per andare nella fascia Premium con Alfa e Maserati – ha continuato -. Squadre di nostri uomini stanno preparando i modelli”.

Marchionne non rinuncia a una stilettata contro l’Italia: “L’America ha creduto nelle nostre idee e ci ha aperto le porte. Lì, a differenza che da noi, il cambiamento piace. La cura ha funzionato e il mercato è ripartito prima del previsto”. In ogni caso, sottolinea, l’acquisizione Chrysler non rappresenta un danno per l’Italia, ma anzi “ha permesso la sopravvivenza dell’industria italiana in un mercato dimezzato. Ora – conclude – possiamo ripartire con reti e basi più forti”.

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