Roma, 3 dic. (LaPresse) – Al via la riforma dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, strumento per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali. A renderlo noto è il Ministero del Lavoro in una nota, subito dopo l’annuncio fatto dal ministro Enrico Giovannini al termine del Consiglio dei ministri odierno. “In vigore dal 1998 – si legge nella nota – l’Isee iniziava a mostrare i segni del tempo. Per questo il Governo si è fortemente impegnato in questi mesi per una sua profonda rivisitazione, realizzata recependo anche le indicazioni arrivate sia dal Parlamento sia dalle Parti Sociali. Peraltro, la riforma dell’Isee era stata indicata dal documento dei cosiddetti ‘saggi del Quirinale’ come uno degli obiettivi prioritari del futuro Governo”.
“In un periodo di crisi come quello attuale – fanno sapere dal Ministero – un’esatta valutazione delle condizioni reddituali e patrimoniali del nucleo familiare e dei singoli componenti è fondamentale per erogare servizi e prestazioni sociali, in modo da migliorare l’equità favorendo le situazioni di maggiore bisogno ed evitando sperequazioni. Di conseguenza, riformare l’Isee è un atto a forte valenza etica, in un momento in cui l’emergenza sociale impone di orientare le risorse disponibili a favore di chi è in uno stato di reale necessità”. “La cronaca, ancora in questi giorni, è purtroppo testimone di truffe, veri e propri scempi sociali, come certificato dalla guardia di finanza che ha registrato nel corso di un controllo su alcune università oltre il 60% di certificazioni false”, dichiara il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini.
“Con la riforma che abbiamo predisposto – aggiunge il ministro – intendiamo non solo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra persone e famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all’evasione, ricordando che ogni presunta furberia, in effetti una vera e propria ruberia, toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto”. Per valutare in modo completo la condizione economica delle famiglie, con l’Isee riformato saranno incrociate le diverse Banche dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell’autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale.
Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità. “Questa riforma – conclude il Ministro Giovannini – rappresenta anche un tassello fondamentale per sviluppare politiche efficaci di contrasto alla povertà, come quelle basate sul Sostegno dell’inclusione sociale attiva (Sia)”.
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