Milano, 8 nov. (LaPresse) – L’agenzia di rating Standard&Poor’s ha tagliato da AA+ ad AA il rating sovrano della Francia. A preoccupare la scarsa efficacia delle riforme varate dal Governo, ed una ripresa che appare ancora lontana. L’outlook fissato da S&P passa da negativo a stabile poiché l’agenzia ritiene che nei prossimi due anni ci sia solo una possibilità su tre di un ulteriore downgrade sulla Francia. Per S&P le riforme saranno probabilmente “insufficienti per sbloccare in modo significativo il potenziale della crescita economica della Francia”. Recentemente il Pil francese ha mostrato un leggero rimbalzo dopo mesi di stagnazione, ma un rialzo sostenuto sembra ancora lontano. L’agenzia di rating precisa che con una disoccupazione elevata, attualmente all’11,1%, è quasi impossibile un’accelerazione delle riforme, senza le quali è difficile ridurre sensibilmente la spesa pubblica. Per S&P la Francia ha già raggiunto il limite della sostenibilità dell’imposizione fiscale e non vedrà calare la disoccupazione sotto il 10% prima del 2016. “L’effetto complessivo sembra lasciare alla Francia meno flessibilità economica rispetto ad altri Paesi dell’eurozona”, si legge ancora nella nota dell’agenzia. La reazione dei mercati al downgrade di Parigi è stata tiepida, probabilmente perché si tratta dell’ennesimo declassamento. Lo scorso anno S&P è stata la prima tra le grandi agenzie a privare del rating massimo AAA la Francia, seguita poi da Moody’s e Fitch. Il listino principale della Borsa di Parigi, il Cac40, ha mostrato un calo dello 0,8%, in linea con le altre piazze europee.

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