Roma, 29 ott. (LaPresse) – La Corte dei Conti lancia l’allarme sul rischio di un possibile aumento della tassazione sulla casa con le misure contenute nella legge di stabilità. Nel corso di un’audizione davanti le commissioni Bilancio di Camera e Senato a palazzo Madama, il presidente designato della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, ha parlato di “inasprimenti che potrebbero canalizzarsi sul versante del patrimonio immobiliare e in particolare sulla Tasi, che moltiplica il suo peso (1 per mille sull’imponibile catastale ai fini Imu) rispetto a quello incorporato nella ‘vecchia’ Tares (30 centesimi di euro al metro quadro) e che, lasciando ai Comuni la facoltà di rideterminare l’aliquota, crea il presupposto di aumenti di prelievo da parte degli Enti locali con aliquota Imu inferiore al massimo previsto dalla legge”. A rischiare di essere colpite da un aumento della tassazione, secondo la Corte, saranno le seconde case e gli immobili strumentali delle imprese allocati nei Comuni finora ‘virtuosi’ (quelli che su tali immobili hanno fin qui adottato un’aliquota Imu non superiore al 9,6 per mille).

“QUADRO ECONOMICO MENO FAVOREVOLE DI STIME GOVERNO”. Squitieri ha poi sottolineato che “per quel che attiene all’economia nazionale la Corte ritiene che sia ancora alta la probabilità che si realizzi un quadro meno favorevole di quello prospettato dal Governo e con scostamenti crescenti nel tempo”.

“URGENTE RECUPERARE RITARDO SU RIFORME”. “Non spetta alla Corte – ha continuato – indicare quali scelte effettuare, ma non può essere taciuta l’urgenza, per l’intero sistema economico nazionale, di interventi diretti a recuperare i ritardi finora accumulati sul terreno delle riforme”.

“STOP TURNOVER PA NON SIA INFINITO”. Qualcosa, ha detto, occorre fare sulla pubblica amministrazione. “Le norme in materia di personale pubblico – ha sottolineato Squitieri – ripropongono una tipologia di interventi, basata sul blocco del turnover e sul rinvio dei contratti, già ampiamente praticata. Si tratta di misure severe, che hanno dato un contributo rilevante nel processo di risanamento della finanza pubblica, ma che non sono replicabili all’infinito”.

“TREGUA FISCALE MA CON CLAUSOLE”. Un’altra area è quella del fisco. “con la manovra affidata alla legge di stabilità – ha detto – che copre l’intero arco triennale 2014-2016, si pongono le condizioni per una tregua fiscale, basata, tuttavia, su una dose elevata di ‘deterrenza’: l’individuazione di tagli significativi alle agevolazioni fiscali e l’apposizione di clausole di salvaguardia rappresentano un monito stringente per l’effettiva attuazione di quelle modifiche organizzative tante volte annunciate, ma che ancora attendono un compimento”.

“NO TAGLIO CUNEO PER 25 MLN PERSONE”. Occorre comunque tenere presente, ha aggiunto, che sono circa 25 milioni i soggetti che non beneficeranno del taglio del cuneo fiscale, previsto dalla legge di stabilità. “Oltre ai lavoratori autonomi – ha sottolineato Squitieri – sono esclusi dal beneficio gli incapienti e i pensionati, ossia circa 25 milioni di soggetti che comprendono evidentemente anche le categorie in maggiori difficoltà economiche”. “Ciò – ha aggiunto – comporta evidenti problemi distributivi e di equità”.

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