Milano, 20 set. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso l’ultima seduta di una settimana caratterizzata dalla decisione a sorpresa della Federal Reserve di lasciare invariato il suo piano di acquisto titoli da 85 miliardi di dollari al mese. Settimana che ha visto anche il ritorno del Ftse Mib sopra la soglia dei 18.000 punti per la prima volta dall’agosto del 2011. Oggi il presidente della Fed di St.Louis, James Bullard, ha dichiarato che la Fed potrebbe iniziare a riddure gli acquisti a partire dal meeting di ottobre, ma tutto dipenderà dall’andamento dei dati macroeconomici. Questa mattina il Governo ha fatto sapere che il deficit/Pil è al 3,1%, ma l’esecutivo si è impegnato con l’Unione Europea di stare sotto la soglia del 3% entro fine anno. Domenica riflettori puntati sulle elezioni federali in Germania, dove circa 61,8 milioni di elettori tedeschi saranno chiamati alle urne per rinnovare il Bundestag. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,49% a 17.970 punti.

Telecom Italia ha indossato la maglia nera sul paniere principale con un ribasso del 3,64% a 0,569 euro in scia a una raffica di indiscrezioni circa il riassetto del gruppo delle telecomunicazioni. Debole il comparto bancario: Unicredit ha ceduto l’1,21% a 4,88 euro, Mediobanca il 2,26% a 5,185 euro, Intesa SanPaolo lo 0,70% a 1,693 euro, Banco Popolare lo 0,09% a 1,168 euro. Invariata Ubi Banca che ha chiuso a 4 euro. Male il Montepaschi (-1,39% a 0,206 euro) dopo che JP Morgan ha stimato una diluizione del 51% dell’utile per azione a seguito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro annunciato dal Tesoro lo scorso 8 settembre. Gli analisti prevedono che l’ammontare sarà destinato al rimborso dei 338 milioni di euro di interessi 2013 sui Monti bond al Governo e alla restituzione dei 2,162 milioni di quest’ultimi. Rimane però poco chiaro agli occhi degli esperti se il capitale verrà raccolta sul mercato o attraverso la conversione dei Monti bond. Finmeccanica (+0,13% a 4,504 euro) non ha risentito più di tanto del downgrade a spazzatura (junk) giunto ieri sera dagli analisti di Moody’s. L’agenzia Usa hanno abbassato il rating di lungo termine a “Ba1” dal precedente “Baa3”, con outlook negativo. La bocciatura, ha spiegato Moody’s, riflette l’aspettativa di un lento miglioramento delle performance operative e del merito creditizio della società. La controllata Ansaldo STS ha invece svettato sul Ftse Mib con un rialzo del 2,61% a 7,08 euro. In settimana Il Messaggero aveva scritto che sarebbe entrata nel vivo la trattativa con GE Transportation.

Ben comprata Mediaset (+1,86% a 3,292 euro) in scia ad un report di Morgan Stanley che ha fissato a 3,65 euro il target price sul titolo del gruppo di Cologno Monzese. “Mediaset è stata la prima nel comparto media della Periferia a registrare una crescita della raccolta pubblicitaria in luglio e agosto”, hanno scritto gli analisti della banca Usa che, oltre ai segnali di ripresa della pubblicità, citano anche gli sforzi della compagnia sul fronte del contenimento dei costi. Bene Pirelli (+1,54% a 9,885 euro) che ha sfruttato la decisione della rivale Goodyear di tornare al dividendo trimestrale per la prima volta dopo 11 anni.

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