Milano, 16 set. (LaPresse) – L’Abi ha illustrato oggi ai sindacati le condizioni economiche di scenario delle banche italiane, sia dal punto di vista generale che del lavoro, aggiornando cosi documenti già presentati in precedenti incontri. E’ quanto si legge in una nota dell’Associazione bancaria italiana, che sottolinea che nell’occasione è stata comunicata ai sindacati la disdetta dei contratti nazionali in vigore, in applicazione della normativa, che prevede che la disdetta venga data almeno sei mesi prima della scadenza. Per questo contratto è prevista per il 30 giugno 2014. “L’intento – precisa l’Abi – è quello di anticipare le necessarie fasi di consultazione. In precedenti rinnovi contrattuali la disdetta era stata data unilateralmente sia dai sindacati sia dall’Abi”.
Nella lettera indirizzata ai sindacati si legge che nello “stato di recessione particolarmente grave”, con un Pil italiano in calo costante dal terzo trimestre 2011, “per le banche la caduta della redditività si conferma significativa e insostenibile; in frequenti casi, la redditività è negativa”. L’Abi sottolinea che “pesano sul settore le recenti riforme regolamentari e la necessità di rafforzamento patrimoniale imposte dalla Autorità competenti, oltre ad un costo del lavoro tra i più alti, nel confronto con le banche europee e gli altri settori produttivi”. Anche per il “profondo e crescente impatto delle innovazioni tecnologiche” le banche si trovano “a dover gestire gli addetti in eccedenza, con una vita lavorativa che si è nel frattempo allungata per effetto della riforma delle pensioni, e le cui competenze e professionalità non risultano più coerenti con l’attuale modo di fare banca”. Per queste ragioni l’Abi ritiene che “è necessario avviare” una “riflessione approfondita finalizzata ad una compessiva revisione dei contratti di lavoro in vigore”.
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