Milano, 12 set. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in moderato ribasso pagando l’inaspettato calo della produzione industriale italiana, che a luglio è diminuita dell’1,1% rispetto a giugno e del 4,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il Tesoro ha collocato Btp e Ccteu per complessivi 7,5 miliardi di euro, al massimo della forchetta prevista. Il rendimento del triennale si è però attestato al 2,72%, in rialzo dal precedente 2,33% e sui massimi dall’ottobre del 2012. In Europa è stato compiuto un importante passo avanti verso la realizzazione dell’unione bancaria. Il Parlamento Ue ha infatti approvato a larga maggioranza il meccanismo di supervisione bancaria europea sulle banche della zona euro affidato alla Bce. Bce che, nel suo Bollettino mensile, ha confermato la sua politica accomodante e ha previsto per quest’anno un Pil della Zona Euro in calo dello 0,4 per cento rispetto al meno 0,6 per cento stimato in precedenza. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,23% a 17.522 punti.

STMicroelectronics ha svettato con decisione sul paniere principale con un balzo del 5,87% a 6,85 euro in scia ad un report positivo di JP Morgan. Il broker vede la recente sottoperformance del titolo come un’opportunità d’acquisto sottolineando che STM potrebbe beneficiare dell’aumento delle vendite in scia al miglioramento del quadro macroeconomico. Tonica Finmeccanica (+2,60% a 4,422 euro) spinta dalla promozione di Cheuvreux, che ha alzato il giudizio sul titolo del colosso pubblico dell’aerospazio a hold dal precedente reduce. Eni sulla parità (-0,06% a 17,33 euro) all’indomani dell’annuncio dell’avvio del campo di Kashagan, una tappa storica per il colosso petrolifero dopo anni di ritardi e investimenti. “E’ una notizia molto positiva per il gruppo perché si temevano ulteriori ritardi oltre la data di scadenza ufficiale fissata per ottobre, con possibili penali al consorzio”, hanno commentato gli analisti di Equita nella nota odierna. Tra i peggiori di seduta da segnalare le performance di Azimut, che ha perso il 2,23% a 16,21 euro, e Mediaset, che ha lasciato sul parterre l’1,62% a 3,27 euro.

Tra le banche la Popolare di Milano ha sfruttato anche oggi le parole di Andrea Bonomi sulla governance mostrando un progresso dello 0,61% a 0,427 euro. Ieri il presidente del consiglio di gestione dell’istituto di Piazza Meda ha annunciato che la riforma del governo societario richiederà tutti i sessanta giorni fino a fine ottobre. Deboli gli altri titoli bancari: Unicredit ha ceduto l’1,18% a 4,674 euro, Banco Popolare lo 0,80% a 1,12 euro, Ubi Banca l’1,16% a 3,738 euro, Monte dei Paschi lo 0,53% a 0,206 euro, Intesa SanPaolo lo 0,86% a 1,621 euro.

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