Roma, 11 set. (LaPresse) – La recessione in Italia è “finita”, ma per “rinsaldare la fiducia di imprese e consumatori” è “cruciale” la stabilità politica. E’ quanto si legge nelle previsioni del Centro studi di Confindustria, il quale sottolinea che l’Italia è “a un punto svolta, ma l’uscita dalla crisi sarà “lenta”. Sulla strada della ripresa – sottolinea lo studio – persistono rischi, interni e internazionali, e ostacoli”, tra cui “la precarietà politica interna”, che “espone l’Italia a una maggiore diffidenza degli investitori esteri, indebolisce le iniziative di modernizzazione del Paese, impedisce il pieno recupero di fiducia in un progetto Paese, tiene basse la competitività e la crescita potenziale”. Ecco allora che “la stabilità – prosegue lo studio – diventa allora il primo tassello nel mosaico del rilancio”.

MIGLIORA STIMA PIL. Il Centro studi di Confindustria stima una variazione annua del Pil di -1,6% nel 2013 e di +0,7% nel 2014. Rispetto a quanto stimato a giugno scorso, la dinamica del Pil risulta migliore. “L’export e la ricostituzione delle scorte guidano l’uscita dall’Italia dalla recessione, la seconda della lunga crisi iniziata nel 2007”, si legge nel rapporto. Il miglioramento delle previsioni, sottolinea il Csc, “si spiega con un calo congiunturale nel secondo trimestre 2013 meno negativo di quanto attesto (-0,2% contro -0,4%) e con l’andamento positivo nei mesi estivi degli indicatori congiunturali”. “Ciò – prosegue lo studio – è coerente con la tenuta dell’attività economica già nel terzo trimestre di quest’anno e con un suo incremento nel quarto trimestre un po’ più ampio (+0,3%)”.

DISOCCUPAZIONE STABILE. Il tasso di disoccupazione in Italia toccherà il 12,3% nell’ultimo trimestre 2013 (12,1% nell’intero anno), livello sul quale rimarrà ancorato nel 2014. L’occupazione aumenterà lievemente solo il prossimo anno (+0,1% pari a 14mila unità), ma in media d’anno la variazione resterà negativa (-0,2% dopo il -1,6% del 2013) e le persone impiegate saranno 880mila in meno rispetto al 2007 (-3,8%). Le richieste di cig cresceranno in autunno, come pure gli interventi in deroga e straordinari; il ricorso alla cassa integrazione comincerà a “sgonfiarsi” solo dalla primavera 2014, con 320mila unità coinvolte a fine anno, livello registrato nella primavera del 2011.

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