Bruxelles (Belgio), 4 set. (LaPresse) – Il Pil dell’eurozona è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre del 2013. Lo riferisce Eurostat, che conferma l’uscita dalla recessione dell’area della moneta unica, dopo sei trimestri consecutivi di cali. L’istituto statistico non ha toccato la prima stima del 14 agosto scorso. Su base annua il Pil dell’eurozona registra tuttavia ancora un calo dello 0,5%. Per l’Italia il dato sul Pil mostra una contrazione su base trimestrale dello 0,2%, tra i peggiori dell’eurozona con Cipro (-1,4%), Slovenia (-0,3%) e Olanda (-0,2%).

Nel complesso dell’Ue a 27 Paesi, esclusa la Croazia entrata a far parte dell’Unione il 1 luglio, il Pil è cresciuto dello 0,4% nel secondo triumestre sui tre mesi precedenti, mentre mostra una variazione nulla su aprile-giugno 2012. Tra gli Stati membri mostrano espansioni della produzione economica il Portogallo (+1,1%), che svetta tra i Paesi Ue, seguito da Germania, Litunia, Finlandia e Regno Unito (tutti +0,7%). Eurostat sottolinea che nel secondo trimestre del 2013 la spesa dei consumatori è cresciuta dello 0,2% sia nell’eurozona sia nell’Ue a 27, mentre le esportazioni sono salite rispettivamente dell’1,6% e dell’1,7%. Le importazioni sono aumentate dell’1,4% nell’area della moneta unica e dell’1,2% nel complesso dell’Unione.

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