Bruxelles (Belgio), 12 ago. (LaPresse) – La Commissione Ue chiede all’Agcom di rivedere il meccanismo di revisione dei prezzi all’ingrosso per l’accesso alla banda larga, perché i recenti cambiamenti alle tariffe sull’ultimo miglio “possono incidere negativamente sulla capacità degli operatori di pianificare e decidere in merito ai prezzi da applicare in Italia”. E’ quanto si legge in una nota di Bruxelles, che sottolinea che “poiché i prezzi di accesso dovrebbero riflettere i più recenti dati sui costi, la Commissione ritiene che l’Agcom avrebbe dovuto fissarli sulla base della sua analisi di mercato completa più recente e affidabile”. Nei prossimi tre mesi la Commissione, in stretta collaborazione con il Berec, l’agenzia europea dei regolatori nazionali, discuterà con l’Agcom le modifiche da apportare alla proposta in questione. Il regolatore italiano aveva di recente deciso di ridurre la tariffa di affitto sull’ultimo miglio, da corrispondere a Telecom Italia, a 8,68 euro al mese nel 2013 da 9,28 euro al mese, tagliando i costi per gli operatori alternativi.
In particolare Bruxelles ritiene che la recente decisione dell’Authority italiana di fissare i prezzi per il 2013 sulla base della precedente analisi di mercato “sia in contraddizione con la dichiarazione, rilasciata nell’ottobre 2012, in cui l’Autorità affermava che i nuovi prezzi sarebbero stati basati sulla nuova indagine di mercato”. Questa decisione, sottolinea il comunicato, “è ancora più sorprendente se si considera che l’Agcom ha sottoposto a consultazione in parallelo i risultati delle sue nuove analisi di mercato, avviate già nel settembre 2012”.
La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes, responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato che “scegliendo di adottare un approccio diverso da quello annunciato l’anno scorso per la fissazione dei prezzi di accesso sui mercati della banda larga italiani, l’Agcom pregiudica la certezza normativa necessaria a tutti gli operatori economici, che hanno diritto a usufruire di condizioni paritarie”. La Commissione sottolinea di voler garantire l’adozione di approcci normativi che “siano trasparenti e in grado di assicurare condizioni di pianificazione prevedibili e stabili agli operatori del mercato, la cui attività sarebbe fortemente ostacolata dall’impossibilità di pianificare in anticipo i prezzi da offrire ai clienti”. Inoltre, considerata la linea di condotta che l’Agcom aveva annunciato di voler perseguire, per il braccio esecutivo Ue “tutti gli operatori del mercato in Italia si aspettavano che eventuali modifiche ai prezzi di accesso all’ingrosso per il 2013 sarebbero state basate esclusivamente su un’analisi completa dei mercati della banda larga effettuata alla luce delle più recenti informazioni”.
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