Milano, 24 lug. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo dopo che in mattinata l’indice Pmi manifatturiero tedesco è salito di slancio oltre i 50 punti che non vedeva dal febbraio scorso. A inizio settimana la Bundesbank aveva rimarcato che l’economia tedesca nel secondo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita robusta grazie al traino di produzione industriale e del settore delle costruzioni. Questi segnali di ripresa, a detta degli analisti, potrebbero permettere alla Bce di stare alla finestra senza agire sul fronte tassi. Il mercato ha snobbato l’ennesima contrazione dell’indice Pmi manifatturiero cinese, che a luglio è rallentato a 47,3 punti toccando i minimi degli ultimi 11 mesi. Per il terzo mese consecutivo il Pmi si è attestato sotto la soglia dei 50 punti, che indica la separazione tra espansione e contrazione economica. Negli Stati Uniti la vendite di nuove case a giugno sono salite a 497 mila unità, livello più alto dal maggio 2008. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell’1,26% a 16.442 punti.

Brillante il comparto bancario: Ubi Banca ha guadagnato il 3,93% a 3,278 euro dopo aver ricevuto ieri dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ad utilizzare il sistema interno avanzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito del portafoglio delle piccole e medie imprese e delle esposizioni garantite da immobili residenziali. Con questa validazione, il Core Tier 1 della banca lombarda passa dal 10,5% all´11,5% circa. Secondo gli analisti di Equita la prossima candidata ad ottenere l’approvazione di Bankitalia ai modelli interni sul segmento corporate è la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che oggi è avanzata del 3,49% a 5,015 euro. Gli acquisti hanno premiato anche Popolare di Milano (+2,64% a 0,384 euro), Unicredit (+3,05% a 4,05 euro), Intesa SanPaolo (+1,59% a 1,405 euro), Banco Popolare (+2% a 1,02 euro). Tra i finanziari da segnalare anche le performance brillanti di Fondiaria-Sai (+3,85% a 1,563 euro) e Mediolanum (+2,18% a 5,40 euro). Telecom Italia ha guadagnato l’1,64% a 0,528 euro e in mattinata l’Ad di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha dichiarao che l’interesse della CDP a partecipare all’eventuale scorporo della rete fissa da parte di Telecom esiste ed è concreto. Tempini ha però precisato che in caso di investimento da parte della CDP nell’operazione e trattandosi di infrastrutture strategiche, l’obiettivo sarebbe quello di evitare duplicazioni degli investimenti. Sul fondo del paniere principale è finita Tod’s (-3,94% a 119,50 euro) in scia alla bocciatura di Ubs. Gli analisti della banca elvetica hanno peggiorato il giudizio sull’azione a sell dal precedente neutral. Il broker si aspetta una debole crescita delle vendite nel primo semestre e un calo dei margini, oltre a vedere come improbabile nel prossimo futuro la cessione della maggioranza da parte della famiglia Della Valle.

STMicroelectronics (-2,60% a 6,55 euro) ancora in rosso dopo il tonfo di ieri, quando la società dei chip aveva fatto sapere di aver chiuso il secondo trimestre del 2013 con una perdita di 152 milioni di dollari, raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa mattina BofA Merrill Lynch ha tagliato il giudizio su STM a underperform dal precedente buy. Male anche Saipem (-1,81% a 15,75 euro) in scia alla bocciatura di Morgan Stanley. Gli analisti della banca d’affari hanno tagliato la raccomandazione sulla società petrolifera a equalweight dal precedente overweight citando i problemi nell’esecuzione dei progetti e la debole struttura patrimoniale che potrebbe incrinare l’abilità di Saipem nell’aggiudicarsi nuovi contratti, in particolare se Eni decidesse di disinvestire la sua quota del 43 per cento.

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