Roma, 17 apr. (LaPresse) – “Occorre proseguire con politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale recessiva in atto nel nostro Paese quasi ininterrottamente dal 2008”. E’ il monito della Banca d’Italia contenuto nel Bollettino economico, in cui si sottolinea che “è necessario evitare che incertezze nel quadro interno e il riemergere di turbolenze nell’area dell’euro minaccino le prospettive di ripresa”. Tuttavia Bankitalia certifica che “i mercati finanziari italiani hanno risentito dell’incertezza politica in misura limitata” e che “la relativa stabilità delle condizioni sui mercati finanziari italiani ha riflesso il miglioramento dei saldi di finanza pubblica, oltre che la credibilità dell’impegno delle istituzioni europee nel sostenere l’Unione economica e monetaria”. Gli economisti di Palazzo Koch ritengono che “l’ulteriore aumento dell’avanzo primario atteso nel 2014 permetterà la stabilizzazione del rapporto tra il debito e il prodotto anche qualora la crescita di quest’ultimo fosse modesta”.

Bankitalia calcola che “l’aumento dell’avanzo primario in rapporto al prodotto è riconducibile alla crescita dell’incidenza delle entrate, passata dal 46,6 al 48,1 per cento” nel 2012, con il dato “ha superato il precedente massimo del 1997 (47,4 per cento)”. Via Nazionale sottolinea inoltre come sia in atto “una ripresa degli afflussi di capitale dall’estero anche verso il nostro Paese”.

Per quanto riguarda il credito alle famiglie e alle imprese ha proseguito la flessione, anche se in modo “a un ritmo inferiore rispetto alla seconda metà del 2012”. Bankitalia rileva che “alla fine del 2012 il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese si è riportato in prossimità dei livelli osservati nella recessione dei primi anni novanta”, anche se “l’assetto patrimoniale delle banche italiane resta comunque solido, in grado di far fronte alle sfavorevoli condizioni congiunturali”.

Sulla crescita l’istituto guidato da Ignazio Visco vede una ulteriore riduzione del Pil nel primo trimestre del 2013, “ma a ritmi meno accentuati”. Però ancora non si registra “un’imminente svolta della fase ciclica”. Intanto, spiega ancora Palazzo Koch, il provvedimento del governo sul pagamento dei debiti della P.a. alle imprese per complessivi 40 miliardi “migliorerà le condizioni delle imprese e avrà un impatto macroeconomico positivo”, con la crescita del Pil che potrebbe acquisire fino a 0,7 punti percentuali aggiuntivi nel biennio 2013-2014.

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