Milano, 21 mar. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha rallentato dopo la brillante performance di ieri. L’attenzione è sempre rivolta verso Cipro dove le banche rimarranno chiuse fino a martedì prossimo. Nicosia ha escluso che nel nuovo accordo potrebbe rientrare un prelievo forzoso sui depositi bancari, bocciato due giorni fa dal Parlamento dell’isola. Oggi il Governo italiano ha annunciato le misure che intende adottare finalizzate all’immissione di liquidità nel sistema economico e interesseranno le amministrazioni centrali. Gli importi previsti corrispondono a circa 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014. Secondo il Centro Studi di Confindustria nel contesto globale si consolida il miglioramento mentre nel quadro interno si è però accentuata l’incertezza e questo rischia di prolungare la recessione. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,50% a 15.935 punti.

Parmalat ha lasciato sul parterre il 3,79% a 1,98 euro all’indomani dei conti 2012 che hanno visto un utile di 172,2 milioni di euro, in lieve rialzo rispetto all’esercizio precedente, e ricavi in progresso del 16,4% a 5,22 miliardi. Il dividendo è pero sceso a 3,9 centesimi dai 5,2 centesimi per azione dello scorso anno. Vendite sui titoli del risparmio gestito: Azimut ha ceduto il 2,60% a 12,34 euro, Mediolanum è arretrata del 3,81% a 4,448 euro nonostante nel 2012 con profitti record a 351 milioni di euro. Il totale delle masse gestite e amministrate è aumentato del 12% a 51,6 miliardi di euro. Tra i peggiori di giornata anche STMicroelectronics che ha mostrato una flessione del 2,69% a 6,16 euro. I titoli del comparto bancario hanno invece confermato il trend positivo di ieri: Popolare di Milano ha guadagnato l’1,63% a 0,50 euro, Ubi Banca il 2,34% a 3,15 euro, Intesa SanPaolo lo 0,58% a 1,213 euro, Banco Popolare l’1,19% a 1,106 euro, Mediobanca lo 0,55% a 4,41 euro. Debole Unicredit che ha chiuso con un ribasso dell’1,09% a 3,64 euro. Tra i colossi dell’industria tricolore ben comprata Finmeccanica che ha registrato un rialzo dell’1,92% a 4,036 euro. Telecom Italia è tornata sotto i riflettori del mercato in scia ad un articolo de Il Sole 24 Ore secondo cui i soci di Telco, la holding che controlla il gruppo tlc, sarebbero pronti a rinnovare il prestito obbligazionario sottoscritto dai soci stessi per 1,7 miliardi di euro. Il patto di Telco è stato rinnovato fino al 28 febbraio 2015 ma può essere disdetto a settembre. L’articolo del quotidiano di Confindustria ipotizza la possibile uscita di Generali che controlla il 31% della holding. “Pensiamo che lo smembramento a pezzi di Telco non sia conveniente e che l’uscita dei vari soci possa essere gestita in modo composto”, hanno commentato gli analisti di Equita che ritengono piuttosto scarso l’appeal speculativo sul titolo Telecom Italia che oggi ha perso l’1,53% a 0,611 euro.

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