Torino, 25 set. (LaPresse) – “Non ho mai smesso di occuparmi di Fiat e non ho intenzione di farlo” e “non ho alcuna intenzione di abbandonarvi”. Con queste parole l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne si è rivolto ai suoi quadri e dirigenti parlando al Lingotto di Torino, spiegando che “adesso è il momento di dimostrare che siamo all’altezza della situazione e che siamo degni della storia che abbiamo alle nostre spalle”. Marchionne vede però la necessità di un cambiamento in cui Fiat farà la sua parte ma non da sola: “E’ necessario iniziare da subito a pianificare azioni a livello italiano ed europeo e recuperare competitività internazionale”. Secondo il manager servono azioni che garantiscano una reale flessibilità e più certezze nelle relazioni industriali. “Iniziative che riconoscano la valenza dell’export per il rilancio dell’economia del Paese, politiche – ha spiegato Marchionne – da parte della Bce per facilitare l’accesso al credito. E’ necessario che la Commissione europea garantisca equità per tutti i costruttori respingendo quei tentativi, specialmente da parte tedesca, di creare condizioni più favorevoli alla propria industria”. “Possiamo e dobbiamo pensare al settore dell’auto in Italia con una logica diversa – ha detto l’ad Fiat – orientandolo in modo differente e attrezzarlo perchè diventi un importante centro di produzione per le esportazioni fuori dall’Europa che per noi vuol dire soprattutto verso gli Stati Uniti”. Allentare il focus sull’Europa e concentrarsi sul Nord America e sull’America latina “era l’unica scelta in grado di preservare il futuro della Fiat”.

Marchionne dice basta agli attacchi e alle critiche e si rivolge ai suoi manager spiegando che uscire dalla crisi è possibile con uno sforzo collettivo. “A volte – ha proseguito Marchionne – mi sono chiesto se ne valga la pena, che senso abbia fare tutto ciò per un Paese che non apprezza, che spera nei miracoli di un investitore straniero, che ci dipinge come sfruttatori incapaci e qualunque altro insulto vi venga in mente. Ma poi mi sono accorto che chi urla non ha più ragione, ha solo più fiato. Non dobbiamo e non possiamo lasciare che vincano, vorrebbe dire far vincere il declino”. Poi, in conclusione, il manager cita Einstein: “Ho deciso di guardare solo al futuro perchè è lì che ho intenzione di passare il resto della mia vita. L’unica cosa che vi chiedo è di non mollare”.

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