Roma, 22 set. (LaPresse) -Prosegue da oltre quattro ore ormai l’incontro tra il governo e i vertici Fiat a palazzo Chigi. Per l’esecutivo sono presenti il premier Mario Monti, i ministri Corrado Passera (Sviluppo economico), Elsa Fornero (Lavoro) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Per il Lingotto, il presidente John Elkann e l’amministratore delegato, Sergio Marchionn
Il presidente di Fiat, John Elkann, e l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, sono arrivati a palazzo Chigi nel pomeriggio a bordo di una Lancia Thema, scortata da altre due auto.
In mattinata l’ad dell’azienda torinese ha lanciato un messaggio rassicurante: “La Fiat sta bene” ha detto, spiegando di voler fare le cose “con ordine”. Che significa prima discutere con il governo, poi decidere il futuro del Lingotto. Ed è proprio su questo punto che si giocherà la partita decisiva sul destino dell’azienda. E mentre cresce l’attesa per l’incontro di oggi, si discute ancora della calda vigilia di ieri, quando sul tavolo è comparsa, se non proprio l’ipotesi, almeno l’immagine di un Brasile “particolarmente attento – aveva detto Marchionne – alle problematiche dell’industria automobilistica”.
Una risposta, quella dell’ad del Lingotto, al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che proprio dal Brasile aveva commentato che “anche in Europa è possibile guadagnare costruendo automobili”.
Un dialogo a distanza che oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, ha definito “un normale scambio di idee” in attesa dell’incontro a Palazzo Chigi. “Sono moderatamente ottimista – ha spiegato a margine della ‘Reunion 2012’ dell’università Luiss Guido Carli – perché credo che l’Italia abbia bisogno della Fiat, ma penso che anche la Fiat abbia bisogno dell’Italia. Come farebbe la Fiat senza l’Italia? Credo che ci metteremo d’accordo”. Le aspettative per il faccia a faccia tra il governo e l’azienda sono alte e a ribadirlo ci pensa anche il viceministro del Lavoro, Michel Martone, che invita il Lingotto a trovare “le risorse e le energie” per il rilancio “in Italia, dove ci sono ancora margini di crescita”, grazie “agli investimenti all’estero”.
Intanto da Torino, il sindaco della città, Piero Fassino, si augura che da Roma “vengano buone notizie che confermino la vocazione industriale di Torino”. Un pensiero condiviso anche dal presidente della Regione, Roberto Cota, che invita Marchionne a “fare chiarezza sui tempi e modi degli investimenti”.
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