Roma, 11 ago. (LaPresse) – Nel 2011 l’occupazione ha fatto registrare una sostanziale stabilità, “nonostante l’Italia sia ricaduta in recessione dall’estate scorsa”. E’ quanto emerge dal un’indagine di Confindustria sul mercato del lavoro relativo allo scorso anno. Il dato si spiega, da un lato, con l’effetto “positivo del seppur lento e parziale recupero del Pil tra la fine del 2009 e l’inizio del 2011” e, dall’altro, con il fatto che le imprese, “nonostante livelli di attività molto bassi rispetto a quelli pre-crisi, hanno risposto alle contrazioni di produzione e ordini nella seconda parte dell’anno espandendo di nuovo il ricorso alla Cig”. L’indagine Confindustria sul mercato del lavoro rileva, tra dicembre 2010 e dicembre 2011, una flessione dell’occupazione alle dipendenze nelle aziende associate: -0,3%, dopo il -1,1% nel 2010 e il -2,2% nel 2009.

Il dato medio sull’andamento dell’occupazione nel 2011 maschera differenze consistenti tra settori e classi dimensionali. Nelle imprese che applicano contratti dell’industria l’occupazione dipendente è calata complessivamente dello 0,4%. La caduta più marcata si è osservata nelle costruzioni (-4,1%), mentre il comparto alimentare è il solo ad aver registrato una netta ripresa (+1,2%). Come già negli anni precedenti, la contrazione occupazionale è stata più ampia nelle imprese fino a 15 dipendenti: -3,3% (dopo il -3,6% del 2010 e il -3,9% del 2009) rispetto al -0,7% nelle medie e al +0,1% nelle grandi. Nei servizi, il bilancio occupazionale nel 2011 è risultato in pareggio, ma il dato medio riflette una ripresa nel commercio (+3,4%) e nelle telecomunicazioni (+4,3%) che controbilancia il calo nei trasporti (-1,1%) e nelle altre attività del terziario (-0,9%).

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