Bruxelles (Belgio), 17 lug. (LaPresse) – La Commissione Ue ha aperto un’inchiesta antitrust su Microsoft per valutare se il gruppo ha mantenuto gli impegni presi nel 2009 sulla scelta del broser web. Lo ha annunciato il commissario alla Concorrenza, Joaquin Almunia. Sulla base delle informazioni raccolte, Bruxelles ritiene che Microsoft potrebbe non aver esteso la schermata di scelta a Windows 7 Service Pack 1, uscito a febbraio 2011. Questo nonostante lo scorso dicembre Microsoft abbia indicato nella sua relazione annuale alla Commissione che era in conformità con gli obblighi assunti. Da febbraio ad oggi, scrive il braccio esecutivo Ue, “milioni di utenti Windows potrebbero non aver visualizzato la schermata di scelta”. Almunia ha dichiarato che “prendiamo la conformità alle nostre decisioni molto sul serio. E mi sono fidato dei documenti contabili societari che erano accurati. Ma pare che non fosse il caso, così abbiamo subito preso provvedimenti. Qualora, a seguito della nostra indagine, la violazione fosse confermata, Microsoft deve aspettarsi delle sanzioni”.

Microsoft: Si è trattato di errore tecnico Microsoft si scusa con la Commissione Ue e ammette di esser venuta meno agli impegni presi per fornire agli utenti “una schermata di scelta del browser”. Lo scrive il colosso del software in una nota, precisando che si è trattato di “un errore tenico” a causa del quale “abbiamo perso la consegna del software BCS per i Pc in dotazione con l’aggiornamento Service Pack 1 di Windows 7”. Microsoft spiega che “anche se abbiamo preso provvedimenti immediati per rimediare a questo problema, ci rammarichiamo profondamente per questo errore e cio scusiamo”.

I trascorsi Nel dicembre 2009 la Commissione aveva reso giuridicamente vincolanti gli impegni assunti dalla società statunitense per risolvere le turbative alla concorrenza individuate da Bruxelles. Microsoft, dopo una prima inchiesta antitrust avviata a gennaio 2009, aveva comunicato che avrebbe messo a disposizione fino al 2014, nello spazio economico europeo, una “schermata di scelta” per consentire agli utenti Windows di scegliere in modo consapevole e imparziale quale browser web installare in aggiunta a quello della società. Microsoft rischia adesso una multa fino al 10% del suo fatturato annuo. Si tratterebbe della terza sanzione, anche se per motivi diversi, inflitta al gruppo del software, dopo la prima da 280,5 milioni di euro di luglio 2006 e la seconda da 899 milioni del 2008.

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