Milano, 22 set. (LaPresse) – Una tempesta di vendite colpisce i mercati europei e la Borsa di Milano non riesce a mettersi al riparo. Piazza Affari chiude in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che cede il 4,52% a 13.481,59 punti e il Ftse All-Share che lascia il 4,62% a 14.320,07 punti. Ieri la Federal reserve statunitense ha lasciato i tassi di interesse al minimo storico e ha avviato un’operazione di twist per allungare le scadenze del proprio portafoglio. Per ora dunque, niente nuovo quantitative easing.
In Italia, in seguito al declassamento sul Paese deciso da Standard & Poor’s, l’agenzia di rating ha deciso ieri di tagliare il giudizio su sette banche italiane. Inoltre, lo spread tra Btp decennali e Bund si è mantenuto costantemente su livelli record, sopra quota 400 punti base. In questo contesto, chiusura in forte calo per le principali Borse europee. L’indice Ftse 100 di Londra perde il 4,67% a 5.041,61 punti, il Dax di Francoforte il 4,96% a 5.164,21 punti e il Cac 40 di Parigi cede il 5,25% a 2.781,68 punti. Nel listino francese le banche terminano la giornata in grande affanno, con Credit Agricole (-9,49%), Bnp Paribas (-5,7%) e Societe Generale (-9,57%). A Madrid, l’indice Ibex cede il 4,62% a 7.830,8 punti.
A Piazza Affari si salva soltanto Bpm. La Popolare Milano realizza un balzo del 4,88% a 1,29 euro. Oggi alla Banca d’Italia si è tenuto un vertice tra i sindacati in Piazza Meda e via Nazionale. Le segreterie generali di Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca vedono con favore, hanno scritto in una nota successiva all’incontro, l’ingresso “di investitori istituzionali che, aderendo al suo modello cooperativo, possano apportare rilevanti risorse finanziarie”. Non solo. Dai sindacati è arrivato il via libera alla governance duale di Bpm, ma “in una versione più rigorosa ed equilibrata di quella attualmente ipotizzata”. Esclusa Piazza Meda, il comparto bancario affonda con Banco Popolare (-2,46% a 1,151 punti), Banca Montepaschi (-5,95% a 0,3711 euro), Popolare Emilia Romagna (-3,67% a 7,875 euro), Ubi Banca (-4,1% a 2,386 euro), Unicredit (-6,27% a 0,6505 euro) e Intesa Sanpaolo, che limita le perdite all’1,5% a 0,9525 euro.
La maglia nera del Mib è Tenaris, che chiude lasciando sul terreno l’8,87% a 9,55 euro. Raffica di vendite anche su Saipem (-8,22%) Pirelli (-8,27%), FonSai (-7,38%), Mediaset (-6,98%), Prysmian (-5,9%), Telecom Italia (-5,16%). Tiene Mediobanca, che perde appena lo 0,09% a 5,5 euro. Fiat è riuscita a rientrare invece dal rosso di oltre il 6% registrato in mattinata, chiudendo con un ribasso del 4,55% a 3,856 euro.
A2A perde il 2,26% a 0,8635 euro. Il consiglio di gestione della società si aggiornerà il prossimo 27 settembre, seguito il giorno successivo dal consiglio di sorveglianza, per discutere i possibili scenari di riassetto delle partecipazioni in Edison ed Edipower. Giuseppe Sala, membro del cdg di A2A, ha affermato che il consiglio ha trovato una linea comune sui piani per il riassetto di Foro Buonaparte.
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