Torino, 17 ago. (LaPresse) – Germania e Francia non hanno convinto i mercati finanziari. Le proposte uscite dal vertice bilaterale di Parigi tra il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, di una governance economica dell’euro e di una tassa sulle transazioni finanziarie, non passano l’esame degli investitori. Le principali Borse europee hanno aperto in negativo, posizionandosi con un andamento contrastato dal primo pomeriggio di scambi. Per chiudere con andamenti diversi. L’indice Ftse 100 di Londra cede lo 0,49% a 5.331,6 punti e il Dax di Francoforte lo 0,77% a 5.948,94 punti. Balzo dello 0,73%, invece, per il Cac 40 di Parigi, che si attesta a 3.254,34 punti. A Madrid, l’Ibex sale dello 0,62% a 8.728,2 punti. Milano fa meglio di tutte, con l’indice Ftse Mib che sale dell’1,27% a 15.950,75 punti e il Ftse All-Share che guadagna l’1,19% a 16.722,18 punti.
Spread Btp stabile Lo spread Btp-Bund alla chiusura dei mercati europei rimane stabile intorno ai 270 punti base (ovvero il 2,7%). Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi si è assestato a 268 punti, con il Btp che segna un ribasso del rendimento al 4,95%.
Merkel-Sarkozy scrivono a Van Rompuy: Si acceleri su riforme Dopo il vertice di ieri a Parigi, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno inviato una lettera al presidente dell’Eurogruppo, Herman Van Rompuy, per chiedere che i Paesi dell’eurozona “attuino rapidamente le riforme strutturali, comprese quello che riguardano le pensioni”. La missiva firmata dai leader di Francia e Germania contiene le proposte uscite dal bilaterale di Parigi, su un rafforzamento della governance dell’eurozona e sulla tassa sulle transazioni economiche, che i mimistri delle finanze dei due Governi dovrebbero presentare a settembre.
Una governance unica dell’euro Per Germania e Francia occorre “un vero governo economico europeo” di cui farebbero parte i capi di Stato e di governo dei 17 Paesi dell’eurozona. Il nuovo organismo si incontrerebbe due volte all’anno e sarebbe guidato dal presidente dell’Unione europea, Herman Van Rompuy. E’ la proposta lanciata dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del vertice sulla crisi tenutosi a Parigi. La cancelliera ha affermato che “abbiamo convenuto che ogni Stato dovrebbe avere una commissione che possa stabilire delle regole su come frenare l’indebitamento”. Sarkozy ha ribadito invece la proposta di introdurre nelle costituzioni dei Paesi dell’eurozona una norma sul pareggio di bilancio.
Merkel-Sarkozy: No a eurobond Secondo i due leader, che hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, la creazione degli eurobond non è la cura che serve alla moneta unica. “La questione – ha spiegato la Merkel – è cosa sia giusto fare in questa fase. Credo che le persone cerchino sempre la bacchetta magica che ci permetta di uscire in un lampo dalla crisi. Non siamo in una situazione tale che gli eurobond possano essere la soluzione. Stiamo studiando delle misure per uscire gradualmente dalla crisi. Passo dopo passo i Paesi europei si devono impegnare a collaborare. Credo che questa sia la strada giusta. Non credo che gli eurobond aiutino in questo momento”. Sarkozy sull’argomento ha spiegato che “gli eurobond si potranno immaginare un giorno, ma solo alla fine del processo dell’unione totale dell’Europa. Siamo ancora all’inizio”.
Tassa sulle transazioni finanziarie “I ministri delle Finanze francese e tedesco presenteranno già a settembre una proposta di tassa sulle transazioni finanziarie”, ha annunciato Sarkozy. La leader tedesca ha poi annunciato per settembre un nuovo incontro bilaterale franco-tedesco dedicato proprio a questo argomento.
Italia e Spagna siano credibili La Merkel ha parlato anche dell’Italia. “L’Italia – ha detto – ha varato nuova manovra per tornare in crescita”, ma ora occorre un “impegno durevole” di tutti. Le ha fatto eco Sarkozy: “Ai nostri amici spagnoli e italiani – ha detto – consigliamo che il governo di questi due Paesi prendano delle decisioni forti per la ripresa della credibilità”.

