Milano, 12 lug. (LaPresse) – Verrà destinato a parchi ed aree verdi il 56% della superficie che ospiterà l’Expo 2015, con l’indice di edificabilità fissato allo 0,52. Questi, in sintesi, i punti principali dell’accordo di programma sottoscritto oggi dai Comuni di Milano e Rho, Provincia di Milano, Regione Lombardia, Expo 2015 spa e Poste Italiane. Si tratta di un passaggio necessario a poter dare il via alle gare di appalto che dovranno partire necessariamente entro ottobre, scadenza indicata dal Bie per non mettere a rischio la manifestazione. Lo ha spiegato oggi Diana Bracco, presidente della società che si occupa della gestione dell’evento. “Se le giunte rispetteranno le date indicate per gli ultimi passaggi formali – ha detto l’imprenditrice – nella riunione del consiglio di amministrazione in programma per il mese di agosto potremo lanciare la prima gara, quella sull’interferenza”.
L’Expo “non comporterà nessuna speculazione edilizia – ha tenuto a sottolineare il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – i terreni sono destinati a ospitare il parco piu’ grande d’Europa”. Per il momento, ha aggiunto il sindaco, è molto importante “aver evitato che il Bie revochi l’assegnazione a Milano”. Soddisfazione anche da Roberto Formigoni: “Questo accordo non è carta bianca, prevede che il 56% della superficie totale sarà a parco, è tutto già scritto”. Risolutiva, secondo Formigoni, e’ stata la costituzione della newco pubblica creata ad hoc per acquistare le aree, l’unico veicolo societario capace di garantire gli interessi della collettività e scongiurare il rischio di speculazioni: “Il privato – ha spiegato Formigoni – non l’abbiamo voluto tra i piedi perché vogliamo la garanzia che anche una volta terminata la manifestazione quei terreni saranno messi al servizio dell’interesse pubblico e paesaggistico”.
Non è ancora stata stabilita l’entità delle quote della newco che i vari enti acquisiranno. Pisapia ha chiarito che le valutazioni dei tecnici di Palazzo Marino “sono ancora in corso” soprattutto perché tutto è “strettamente legato al tema del bilancio” anche se “a prescindere dalla quota, il Comune avrà la stessa possibilità di veto”. Pisapia ha anche accennato alla possibilità di una partecipazione paritetica tra tutti i soci. “Sono convinto – ha concluso – che per quanto possibile sarebbe bene che tutti i soggetti istituzionali avessero la stessa percentuale”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata